I criteri per la ripartizione dei 20 milioni arrivati ieri dalla Regione sono stati prima definiti dalla commissione paritetica e poi formalizzati dalla giunta, che si è riunita appositamente questa mattina. In sostanza la somma è stata suddivisa in tre fette quasi uguali da destinare: al Comune per le spese sostenute per l’emergenza e per i danni al patrimonio e ai servizi; ai privati e alle attività produttive per le spese di ripristino.
Nel dettaglio, al Comune vanno 6,5 milioni di euro, che servono innanzitutto per restare all’interno del patto di stabilità e per evitare quindi la riduzione di un ulteriore 10% dei trasferimenti e il divieto di assumere nuovi mutui. Ma servono anche per non avere debiti fuori bilancio e per poter avviare alcuni lavori assolutamente urgenti sui servizi e sul patrimonio, che i dirigenti del Comune hanno definito nell’ultimo fine settimana. “Rimane comunque fuori dal conto Ponte Pusterla – ha precisato il sindaco -: al momento infatti non ci sono risorse, ma siamo in contatto con Venezia per avere una seconda tranche di contributi a gennaio, che sembra sarà più orientata alle opere pubbliche”.
La seconda fetta, quella riservata ai privati, ammonta a 6 milioni 571 mila euro, che verranno così distribuiti tra chi ha fatto richiesta: sul 75% ammissibile dei danni agli immobili, il Comune dà il 50% fino a 15 mila euro, che corrisponde quindi al massimo consentito dall’ordinanza del Governo. Per i beni mobili registrati e i beni mobili non registrati viene invece assegnato il 40% fino a 15 mila euro sul 75% massimo dei danni denunciati. Il Comune trattiene poi altri (circa) 346 mila euro, che resteranno a disposizione per i casi particolari.
La terza fetta infine, quella per le attività produttive ed economiche (aziende agricole comprese), consiste esattamente in 6 milioni 629 euro, che verranno suddivisi dando il 50% del danno ammissibile (75%) per i beni immobili, il 40% fino a 20 mila euro del massimo ammissibile (75%) per i beni mobili registrati, un’uguale percentuale per i beni mobili non registrati, ma senza massimale, e il 50% sull’importo massimo ammissibile (30%) per le scorte. “Anche in questo caso – ha spiegato Variati - sono stati accantonati 700 mila euro in modo da esser pronti a versare l’altro 50% relativo alle scorte non appena le imprese o i negozi ci daranno le pezze giustificative: ricordo infatti che i contributi vengono dati sulla base delle spese necessarie al ripristino. Ad ogni modo per le richieste di anticipazione superiori ai 30 mila euro chiediamo una perizia giurata, che ci è comunque già stata fornita da circa l’80% delle aziende”.
“Nessuno verrà escluso dalle anticipazioni sui rimborsi – ha evidenziato Variati - e si può anzi presentare ancora la domanda rivolgendosi all’ufficio danni alluvione, il cui numero verde è tuttora attivo all’800 281623. Chiaro che rientrano fra le anticipazioni che stiamo accreditando in questi giorni solo le richieste presentate fino a ieri. Quelle presentate da oggi in avanti faremo in modo che possano essere evase con la seconda tranche di contributi”.
“In altre realtà del Veneto – ha infine aggiunto il sindaco - c’è chi ha ritenuto di non dare la fiducia che abbiamo dato noi ai cittadini e ha quindi fissato importi per le anticipazioni molto bassi, in attesa di avere le fatture. Noi, invece, visto che la sobrietà e l’onestà dei cittadini di Vicenza non ha mai avuto precedenti negativi nel passato, abbiamo voluto lanciare il cuore oltre l’ostacolo, perché siamo convinti che solo dando i soldi subito mettiamo i cittadini e le imprese nelle condizioni di ripartire. Sono sicuro del resto che se accadesse che qualcuno riceve soldi che non avrebbe dovuto avere, questi li restituirà senz’altro con la stessa onestà e velocità con le quali noi ora li stiamo dando. C’è comunque tempo fino a fine novembre 2011 per la presentazione delle pezze giustificative”.
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