sabato 10 dicembre 2011

VENETO ALLUVIONATO ESCLUSO DALLA ESENZIONE.


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LA MANOVRA LE DETRAZIONI

Sconti alle tasse per gli alluvionati,
agevolazioni solo per i ritardatari

Salvi liguri, toscani e i veneti che presenteranno fattura nel 2012. Ma il termine per i rimborsi regionali scadeva a novembre. Zaia: «Ho parlato con Giarda»

L’alluvione del novembre 2010 ha colpito 262 Comuni e ha coinvolto quasi 500 mila persone (archivio)Corriere del Veneto.it
L’alluvione del novembre 2010 ha colpito 262 Comuni e ha coinvolto quasi 500 mila persone (archivio)

VENEZIA—Lacrime e sangue. E anche un primo pasticcio. Perché l’articolo pro-alluvionati inserito nelle pieghe della manovra di Mario Monti è stato scritto e pensato solo per le inondazioni liguri e gli esondamenti toscani, ma non per le catastrofi venete. L’articolo 4 della manovra che permette di detrarre il 36% dai lavori dovuti a calamità naturali fino a un massimo di 48 mila euro, infatti, si applicherà alle fatture emesse dopo il 1 gennaio 2012 ma non a quelle precedenti. Un dettaglio - certificato dall’ordine triveneto dei commercialisti per bocca del suo presidente Dante Carolo - che escluderà i 10.040 alluvionati del novembre dello scorso anno che hanno già fatto riparare le loro abitazioni e le loro aziende presentando richiesta di rimborso alla Regione il mese scorso. «Bastava che Zaia facesse qualche pressione in più sul governo e includesse una postilla perché la legge fosse retroattiva - sbotta amareggiato Alberto Danieli del Comitato alluvionati - invece il Veneto come al solito è rimasto senza voce».
In realtà tra gli oltre 1400 emendamenti presentati alla Camera qualcosa è stato fatto visto che il presidente Luca Zaia ha coinvolto i parlamentari e la Protezione civile e il commissario Perla Stancari ha attivato i suoi uffici per valutare l’interpretazione della norma e estenderla anche alla nostra Regione. «Ci stiamo lavorando e ho già parlato con il ministro Giarda - puntualizza Zaia - Quella veneta è stata l’alluvione più catastrofica degli ultimi anni e il governo non può pensare di blindare la manovra. La norma va ripensata ». Dello stesso parere il commissario Stancari che ricorda che «la legge non può creare disparità di trattamento». «Sono certa che il governatore non lascerà nulla di intentato - continua il commissario - ma il decreto dovrà essere studiato e rivisto». D’altro canto finora il Veneto è stata la Regione che ha ottenuto i maggiori stanziamenti per la catastrofe dell’anno scorso che ha coinvolto 262 Comuni e ha macinato quasi mezzo miliardo di euro di danni. Finora infatti sono stati stanziati 211 milioni di euro per Comuni e 161 milioni per le imprese e le famiglie che hanno la possibilità di essere rimborsati fino al 75% dei danni stimati. Il 36% di sgravi sul rimanente 25% dei lavori fatturati però sarebbe utile alla maggior parte degli alluvionati considerato che, a sentire Nicola Biasin dei Comitati, «la Regione ha adottato parametri di riferimento che sottostimano i prezzi di mercato e la complessa burocrazia ha reso difficile parte dei rimborsi».
In attesa che si sciolga il nodo dei tempi di rimborso e della manovra Monti comunque l’Unione europea sta per deliberare uno stanziamento da 17 milioni di euro che andranno a sommarsi a quelli previsti dal governo. Resta il fatto che non tutti gli alluvionati veneti dovranno aspettare una modifica al decreto «Salva Italia» per ottenere la detrazione del 36%. Il commissario Stancari infatti ha dovuto prorogare i tempi di consegna della fatture dei Privati perché una parte degli alluvionati non ha ancora ricevuto la visita dei tecnici del Comune di riferimento per fare la valutazione del danno. E se prima le proteste dei Comitati si sono fatte sentire adesso, per paradosso, chi non ha ancora iniziato i lavori può dormire sonni tranquilli. Indipendentemente dall’interpretazione finale della normativa infatti i ritardatari potranno contare sia sul rimborso del 75% del danno peritato che sul 36% di sgravi fiscali sul restante 25% pagato di tasca propria.
Alessio Antonini
10 dicembre 2011© RIPRODUZIONE RISERVATA

mercoledì 7 dicembre 2011

AGENZIE ISOLE SPARSE VENEXIA: Direttore dell'Aipo, l'ingegner Luigi Mille per le...

AGENZIE ISOLE SPARSE VENEXIA: Direttore dell'Aipo, l'ingegner Luigi Mille per le...: MANTOVA. A distanza di quasi 50 anni da quando fu elaborata, l'attuale disciplina della regolazione dei livelli del Garda non appare più ris...

mercoledì 9 novembre 2011

LETTERA DI ZAIA AI VENETI SUI PROBLEMI DELLA SICUREZZA IDRAULICA


“Care Venete, cari Veneti a un anno dalla disastrosa alluvione che ci ha colpito duramente e avendo sotto gli occhi le immagini della tragedia ligure, avverto l’esigenza di condividere con voi alcune riflessioni. Ovunque in Italia, ma, per quel che ci riguarda anche nella nostra Regione, è necessario recuperare il tempo perduto. Si pensi soltanto che nel nostro Veneto l’ultima grande opera idraulica per difendere il territorio dalle sue acque è degli inizi degli Anni Trenta: poi, ottanta anni di buio. Lungi da me la volontà di fare un processo al passato: erano altre le priorità, e le filosofie, su cui avevamo fondato il patto sociale. Con quel che abbiamo passato da un anno a questa parte,  dobbiamo cambiare passo. E, per andare oltre, per non far apparire un impegno politico e amministrativo una ovvietà, occorre anche dirsi qualche verità scomoda. Ad esempio che, con l’attuale assetto normativo, costruire le grandi difese del territorio sarà tutt’altro che facile. Si tratta di condividere con le comunità una serie di grandi progetti, di trovare i finanziamenti, di cercare accordi che consentano gli espropri di ettari e ettari di terreno, di non dimenticarci che su queste aree che potrebbero essere allagate, ci sono abitazioni, che non si potrà più edificare, che si dovrà coltivare in un certo modo e non in un altro, che ci si dovrà, insomma, ricordare per che cosa possono venire utilizzate in caso di emergenza. E poi, va detto che si dovranno utilizzare, in corso d’opera, strumenti legislativi antiquati e farraginosi pensati più per tutelare egoismi che per passare all’azione. E, non ultimo, bisognerà trovare risorse in tempi di vacche magrissime. Il che significa tempi lunghi e battaglie dolorose. Chi pensi di costringere questa situazione alle esigenze dell’attualità, o è in malafede o si chiama fuori dalla partita.  Un esempio per capire le difficoltà legate alla costruzione delle casse di espansione: provate a pensare al tempo necessario per vedere una casa finita, dal tempo in cui la si immagina a quello dell’inaugurazione. Dobbiamo radicare la nostra progettualità, necessaria, alle esigenze della realtà vera. Esattamente ciò che abbiamo fatto nell’anno trascorso dall’alluvione: 250 cantieri  per far fronte alla devastazione, tre casse di espansione progettate e finanziate e una decina di altre grandi opere già individuate come priorità. Di sicuro, un rammarico ce l’ho, in quanto cittadino e in quanto amministratore e riguarda la grande quantità di risorse che non sono state utilizzate per questa primaria esigenza al tempo delle vacche grasse. Oggi, nei giorni in cui tutti si sentono esperti di alluvioni e di difese territoriali conseguenti, vale la pena ricordare che fino a quando il dramma non ci ha schiaffeggiato in prima persona, erano pochi e inascoltati i profeti della prevenzione. Inascoltati dalla politica, perché sovente ciò che paga elettoralmente non coincide con il bene comune. Inascoltati dalle  istituzioni che avevano e hanno l’obbligo della programmazione. Inascoltati dai tecnici che, a diversi livelli di responsabilità, hanno comunque avallato i nostri piani regolatori. Inascoltati dai cittadini, allora, spesso, distanti da tali problemi. Inascoltati dai mille comitati che nascono come funghi quando si vuol mettere mano a qualcosa. Oggi, che abbiamo a disposizione metà dei bilanci di allora, l’errore sociale appare ancora più grave, anche se le responsabilità hanno gradi diversi. Nonostante tutte queste difficoltà, si continuano a erogare servizi, a tenere aperti scuole e ospedali, ad avere treni che corrono e strade che vengono asfaltate: dunque, il rincrescimento delle occasioni perdute è ancora più cocente. Come diceva mio nonno, “chi spende il superfluo, risparmia il necessario”. Se ci vogliamo rimettere in  sesto, dobbiamo immaginare il doppio della fatica, avendo a disposizione la metà dei soldi e giocandoci la partita a tempo ormai scaduto. E credo risulti evidente anche che non sto parlando soltanto delle aree che sono andate sott’acqua nel 2010: c’è da chiedersi per esempio che cosa accadrebbe al bacino del Piave di fronte a una riedizione del dramma del ’66. E’ tutto il Veneto che dev’essere ripensato. Sapete quanto sia restio a proporre argomenti astratti, ma chi, ragionevolmente può imbarcarsi in un progetto come quello di tentare di mettere in sicurezza il Veneto, senza prima avere un barlume di idea su come rifondare il rapporto tra uomo e natura? La verità è che, per molti anni, abbiamo fatto un cambio che ci pareva giusto: territorio in cambio di ricchezza. Terra, in cambio di cemento; spazio, in cambio di capannoni; cura quotidiana e faticosa dell’ambiente, in cambio di apparenti comodità da usare e da consumare in fretta. Non ci sono da una parte i “cattivi” e dall’altra gli “innocenti”. Tutti dobbiamo diventare corresponsabili delle nostre vite, della nostra casa, della nostra terra, del nostro ambiente, della natura che ci circonda. Una natura con cui abbiamo intessuto, almeno negli ultimi cento anni, un rapporto conflittuale, forti della convinzione che eravamo noi i più forti. Poi, accendi la televisione e guardi le immagini delle auto, che sembrano giocattoli trascinati a valle dai fiumi a cui avevamo imposto un nuovo corso e un nuovo letto perché di quel pezzo di alveo avevamo bisogno magari per tirarci su un condominio che oggi si è sbriciolato. La natura ci circonda e, in ogni istante, cambia. Possiamo pensare di rimanere immuni dal cambiamento? Eppure nei nostri piani regolatori diamo per scontato di essere invincibili di fronte alla forza della natura. E tra mille anni? O, magari e più realisticamente, fra qualche, che succederà? Questi non sono interrogativi che deve porsi soltanto il pubblico amministratore, perché uno dei principi che regolano il formarsi delle leggi è che esse, le leggi, sono la cristallizzazione di quello che tutti, in qualche modo, viviamo, vogliamo e facciamo. Un duro richiamo che tocca tutti, qualunque sia la latitudine in cui si vive o lo stato sociale che si pensa di avere. Per troppi anni, da questa parte del mondo, ci siamo cullati nell’illusione che la catastrofe, lo tsunami, riguardasse soltanto i poveri del mondo o certe parti del pianeta. E raramente impariamo, forse solo quando lo schiaffo è così pesante che ci costringe a farlo. Pensate al grande esempio che ci arrivò, non nell’età del bronzo, ma appena trent’anni fa dal terremoto del Friuli. Vecchie case distrutte che sollevarono il tema strutturale della quantità di ferro presente nel cemento, tanto che, con Gemona rasa al suolo, in tanti si sarebbero voluti far fare delle trasfusioni di ferro nelle colonne portanti della propria abitazione. Miracoli della paura. E poi si ricostruì con criteri antisismici, con la prudenza dettata dall’esperienza. Quell’evento trasformò, almeno nei territori virtuosi, il concetto stesso del costruire. Oggi, siamo a un altro bivio della storia. Dobbiamo tornare a progettare, ma senza la superbia dell’uomo moderno, la difesa delle nostre esistenze e delle nostre  case. Il che significa che nessuno può ragionevolmente pensare che, una volta che tutto sia stato riprogettato, rifinanziato e ricostruito, si sia a sicurezza globale. Concetto che nella realtà non esiste, perché la natura è sempre e comunque più forte di noi. Possiamo farcela. Vogliamo farcela. Dobbiamo farcela. Ma per riuscirci dobbiamo tornare a essere comunità. Nessuno ce la farà da solo, così come nessuno si salva scaricando responsabilità e problemi nel giardino del vicino di casa. Oggi questa regione è pronta ad assumersi responsabilità e oneri. Ma dietro l’istituzione è necessario un nuovo patto che riguardi tutta la comunità. Innanzitutto, nel pretendere che, come abbiamo fatto assieme ai sindaci del’alluvione, si fissi la prevenzione del rischio idrogeologico come una priorità nazionale e locale diffusa a tutti i livelli, e ci si diano i mezzi, anche finanziari, per affrontarla. In secondo luogo sapendo che ciò comporterà  scelte difficili e, qualche volta, impopolari. Infine, convincendosi che, se da soli ci sembra di fare più in fretta, assieme si può andare più lontano”.
Luca Zaia,  presidente della Regione del Veneto

sabato 5 novembre 2011

Maltempo: Vicenza disastro senza allarme interi quartieri sotto acqua 1/2/ 10/ 2010

 4,5 m  rappresenta il livello di guardia dell'acqua misurata  sul Ponte degli Angeli. Vicenza.

Livello a Ponte degli Angeli
Aggiornamento orario
07/11/2011 ore 18:00

3,26 m

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Aggiornamento orario
07/11/2011 ore 17:00


3,25 m
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Un occhio puntato 24 ore su 24 sul Bacchiglione. Una sorta di Grande Fratello che, grazie a due telecamere installate a ponte degli Angeli e a ponte Pusterla, permetterà di monitorare il fiume, controllando il livello dell'acqua. Il progetto - voluto dal Comune - si chiama bacchiglione.it ed è il nuovo portale che d'ora in poi consentirà a tutti i vicentini, e non solo, di tenere sotto controllo il corso d'acqua con un semplice click. Basterà collegarsi al sito internet e in un istante si potranno osservare in diretta i due ponti, conoscere l'altezza del fiume e consultare le previsioni meteo.
CURIOSITÀ E INFORMAZIONE. «L'idea è nata lo scorso anno - spiega Filippo Zanetti, consigliere comunale delegato ai sistemi informatici - alla vigilia di Natale, quando abbiamo dovuto fronteggiare una nuova emergenza. Ci siamo posti una domanda: perché tutti dobbiamo andare a vedere il fiume a ponte degli Angeli, quando è possibile farlo da casa? Ed è così che abbiamo iniziato a lavorare al progetto». Si tratta di uno strumento che non ha alcun valore «scientifico, tantomeno «di sicurezza». «Vogliamo semplicemente informare i cittadini».
TECNOLOGIA. Per la costruzione del portale il Comune si è avvalso della collaborazione dell'azienda vicentina Saiv, che ha offerto gratuitamente all'amministrazione le due telecamere ad alta definizione - il costo totale si aggira intorno ai 5 mila euro - in grado di inviare al web un'immagine fissa dei due ponti. «L'aggiornamento - spiega Alessandro Bregolato, presidente di Saiv - avviene ogni due minuti. Dunque gli utenti osservano la situazione praticamente in diretta». Le telecamere, installate rispettivamente a palazzo del Territorio e in un edificio di Aim a S. Biagio, sono sì ad alta definizione, ma l'immagine che trasmettono è leggermente offuscata «per rispetto delle disposizioni relative alla privacy - aggiunge il direttore commerciale Lorenzo Zanfardin - in modo tale che non si possano riconoscere i volti o le targhe delle automobili».
PREVISIONI E ALTRO. All'interno del sito www.bacchiglione.it si potrà poi leggere, oltre che osservare, l'effettiva altezza del Bacchiglione grazie al collegamento con l'Arpav «che ogni mezz'ora - spiega Zanetti - invia il valore registrato dall'idrometro situato a ponte degli Angeli. Il dato potrà essere in ritardo anche di un'ora; ma non dipende da noi». Sempre l'Agenzia regionale metterà a disposizione le proprie previsioni meteo. Infine, all'interno del portale web si potranno trovare alcune immagini dell'alluvione di Ognissanti e tre foto - concesse da Il Giornale di Vicenza - di quella del 1966. «Senza dimenticare - aggiunge Zanetti - le informazioni riguardanti il fiume, che vengono pubblicate dal Comune».
RETE ALLARGATA. Il portale dedicato al Bacchiglione non si limiterà ai confini della città di Vicenza. «L'idea - conclude il consigliere - è quella di allargare l'iniziativa agli altri Comuni attraversati dal fiume. Se saranno interessati potranno installare una webcam e mandare il segnale direttamente al sito».© RIPRODUZIONE RISERVATA IL GDV
Nicola Negrin

venerdì 28 ottobre 2011

Mancato allertamento.

un anno dopo

Caldogno, sindaco indagato
per l'alluvione del 2010

Oltre a Marcello Vezzaro, avvio dell'indagine anche ai danni dell'assessore Ivano Meneguzzo e il responsabile della protezione civile Giuseppe Reniero


CALDOGNO (Vicenza) - Non ci sarebbe alcun nesso tra il mancato allarme alla popolazione del rischio esondazione da parte del Comune di Caldogno e la morte di Giuseppe Spigolon, il 75enne annegato a Cresole, nel garage di casa, invaso dall'acqua del Timonchio che aveva rotto gli argini. E’ la conclusione alla quale è arrivato il pubblico ministero Alessandro Severi, che ha chiesto la parziale archiviazione dell’inchiesta sul disastroso alluvione del primo novembre scorso a Cresole di Caldogno.
L'indagine della procura aveva preso il via dopo l'esposto presentato da Barbara Spigolon, la figlia del pensionato che ha perso la vita il primo novembre 2010, il cui corpo venne recuperato dai vigili del fuoco solo due giorni dopo la tragedia: la piena aveva infatti reso impossibile ogni tentativo di avvicinarsi all’abitazione. La stessa figlia che, assistita dall’avvocato Vincenzo Garzia di Vicenza, in questi giorni ha presentato opposizione alla richiesta di archiviazione sostenendo che «la morte di Spigolon si sarebbe potuta tranquillamente evitare se l’autorità comunale, essendo a sua volta stata avvertita del rischio idraulico e idrogeologico da parte dell’ente preposto, si fosse attivata per mettere a conoscenza del fatto l’intera popolazione di Cresole di Caldogno».
Un aspetto, quello del mancato allertamento dei residenti, non senza strascichi per i referenti del Municipio: lo stesso pm Alessandro Severi ha infatti chiesto la restituzione degli atti per procedere nei confronti del sindaco di Caldogno Marcello Vezzaro, dell’assessore con delega alla protezione civile Ivano Meneguzzo e del responsabile del settore lavori pubblici, patrimonio e protezione civile Giuseppe Reniero, indagandoli per il reato di omissione colposa di cautele o difese contro disastri. Reato punito con la reclusione, fino a un anno, o con la multa da euro 103 a 516 euro.
Benedetta Centin
28 ottobre 2011© RIPRODUZIONE RISERVATA

venerdì 23 settembre 2011

DALLE PROMESSE AI FATTI:"PAGA E TASI"

MERCOLEDÌ 17 NOVEMBRE 2010
Vicenza alluvione. O.d.g. Consiglio comunale 15 - 16 novembre 2010
Comitato alluvionati 1 2 novembre 2010


comunica i primi risultati della petizione popolare sottoscritta da centinaia di persone.
Consiglio Comunale del giorno 15 e 16 novembre 2010, svoltosi nella sala consiliare della Provincia di Vicenza in Contrà Gazzolle.

Monotematico:Vicenza alluvione.

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Ordine del giorno 2 Zocca

Sospensione agli alluvionati delle bollette AIM SPA , con dovuta pubblicizzazione "previa verifica con l'Azienda" ,

O.d.g. approvato all'unanimità 32 favorevoli.

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Ordine del giorno 5 Bottene

Sospensione per sei mesi delle Bollette AIM SPA o/e Acque Vicentine, per Energia elettrica, Gas, Rifiuti solidi Urbani, e Acqua, e poi sconto del 30%.

O.d.g. approvato all'unanimità (30 favorevoli).
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ECCO LE PROMESSE COME SONO DIVENTATE PER GLI ALLUVIONATI

Tutti si sono riempiti la bocca, tanti hanno riempito d’inchiostro pagine di giornali, promettendo solidarietà agli alluvionati Veneti.
Chieste agevolazioni in fase di denuncia dei redditi, il fiscalista, si mette a ridere. Chieste agevolazioni di esenzione bollettazione acqua luce gas in tutta risposta risponde la municipalizzata scrive:
"Stimato cliente – utente". (quello che ha sempre pagato le bollette)
“intimazione di pagamento”, "..nel caso non aveste ancora provveduto , vi invitiamo, a sanare l’intero debito entro 7 (sette) giorni dal ricevimento della presente (raccomandata) . Decorsi 7 giorni (senza il pagamento) la potenza erogata sarà ridotta dell’85% e decorsi altri 10 giorni verrà effettuata la sospensione totale della fornitura senza ulteriori preavvisi. Fatta salva ed impregiudicata la possibilità di adire , senza ulteriore avviso , le competenti Autorità per il recupero coattivo del credito, con il maggior aggravio di spese e competenze a Vostro carico. Distinti Saluti." In Veneto non si corre da mamma santissima, si dà fondo a tutto quello che si ha e si corre in posta e si cerca di pagare ma dopo una mezz’ora di fila il funzionario, spiega che non avendo bancoposta non si può pagare per contanti. Il giorno seguente si corre alla municipalizzata e si attendono esattamente 50 minuti e si paga e si maledicono i direttori e i politici con gli stipendi d’oro e le auto blu pagati con le nostre tasse e le nostre bollette. Ci sono agevolazioni per gli alluvionati? Risposta no. Perché non si colpisce chi è stato causa di questo disastro annunciato invece di vessare gli alluvionati con continue verifiche accertamenti documenti? Da noi non andrà a finire come il Belice, che hanno ancora la qualifica di terremotati , ma finiremo come a Longarone, dopo il Vajont, tutti godettero della solidarietà manco gli alluvionati supestiti.

mercoledì 15 giugno 2011

Assemblea Comitato alluvionati a Padova.

Assemblea Comitato alluvionati mercoledì 22 giugno ore 20.45 presso centro Congressi Papa Luciani via Forcellini 170/A
tutti i cittadini sono invitati a partecipare, si parlerà di possibili soluzioni per il futuro e contributi per i danni subiti.

martedì 7 giugno 2011

Veneti alluvionati e pulizia etnica.


Tutti si sono riempiti la bocca, tanti hanno riempito d’inchiostro pagine di giornali, promettendo solidarietà agli alluvionati Veneti.
Chieste agevolazioni in fase di denuncia dei redditi, il fiscalista, si mette a ridere. Chieste agevolazioni di esenzione bollettazione  acqua luce gas in tutta risposta risponde la municipalizzata scrive:
"Stimato cliente – utente". (quello che ha sempre pagato le bollette)
“intimazione di pagamento”, "..nel caso non  aveste  ancora provveduto , vi invitiamo, a sanare l’intero debito  entro 7 (sette)  giorni dal ricevimento  della presente (raccomandata) . Decorsi 7 giorni (senza il pagamento) la potenza erogata sarà ridotta dell’85% e decorsi altri 10 giorni verrà effettuata  la sospensione totale  della fornitura senza ulteriori preavvisi. Fatta salva ed impregiudicata la possibilità di adire , senza ulteriore avviso , le competenti Autorità per il recupero coattivo del credito, con il maggior aggravio di spese e competenze a Vostro carico. Distinti Saluti." In Veneto non si corre da mamma santissima, si dà fondo a tutto quello che si ha e si corre in posta e si cerca di pagare ma dopo una mezz’ora di fila il funzionario, spiega che non avendo bancoposta non si può pagare per contanti. Il giorno seguente si corre alla municipalizzata e si attendono esattamente 50 minuti e si paga e si  maledicono i direttori e i politici con gli stipendi d’oro e le auto blu pagati  con le nostre tasse e le nostre bollette. Ci sono agevolazioni per gli alluvionati? Risposta no. Perché non si colpisce chi è stato causa di questo disastro annunciato invece di vessare gli alluvionati con continue verifiche accertamenti documenti? Da noi non andrà a finire come il Belice, che hanno ancora la qualifica di terremotati , ma finiremo come a Longarone, dopo il Vajont, tutti godettero della solidarietà manco gli alluvionati supestiti.


martedì 17 maggio 2011

VENETO APONVS AESIS ERIDANO SETE MARI

Chiamano violento il fiume impetuoso, ma non  le sponde che lo comprimono nessuno le chiama violente.

 

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APONUS Venetiarum fluvius haud longe a Patavio.

AESIS fluvius est in Piceno: ex Appennino fluens in Adriaticum cadit haud longe a Senogallia civitate. Vedi Bosio che chiama Aesis Po, in "La tabula peutigeriana" Cosimo Panini Modena.

PADUSA Cisalpine Gallie palus est, a Pado flumine, ut satis sonat, denominata, esto sint qui illam dicant fluvium, ut supra dictum est. Quod ego nomen puto unicuique paludi a Pado facte dicendum, que multiplices sunt, ut pretactum est.


SEPTEM MARIA, seu paludes seu stagna velis, Adriatico proxima sunt litori, tam a Pado, Athesi aliisque supervenientibus fluminibus et a non nunquam estuante mari facta atque perpetuata sunt plurimum telluris occupantia, sic nuncupata quia iam dudum in septem grandia erant stagna distincta. Hodie vero, etsi aliquas distinctiones habeant, magis tamen (ut locorum testantur incole) videntur annexa. Sunt tamen qui dicant non solum de his que litori fere iuncta sunt ab antiquis Septem Maria dictum,verum de quibuscunque paludibus a Pado vel ab aliis fluminibus in partibus illis factis, eo quod adeo ingentes fuerint ut maria viderentur. Ex quibus tres citra Padum fuere, ut puta que versus Mutinam occupat omnia, que versus Bononiam et Imolam et que Ravennam circuivere omnem. Sic et inter hostia Padi ingens fuit quarta; relique vero tres ultra Padum omnes usque fere Patavium contingentes. In his autem que litori proximiores sunt quarundam civitatum, existentibus aquis claris, ostenduntur vestigia, et potissime Adrie Tuscorum colonie et a qua Adriaticus denominatus est sinus. Cuius rei causam aliqui dicunt solum in partibus illis terremotu depressum superficie non mutata, et aquas inde omnia occupasse, quod ego non credo. Alii volunt multis in seculis, evomentibus assidue marinis aquis harenas, litus in sublime deductum in aliquibus orbis locis, et ibi potissime, et sic aquarum exitum impeditum et ab eis de necessitate loca humilia occupata. Nec desunt dicentibus ad roborandam opinionem suam vera aut verisimilia argumenta, que etsi recitasse presentis intenti non sit, in fidem tamen trahor eorum, cum ex his multa pateant intuenti.

ASTAGO Venetorum fluvius est.

ATERNUS fluvius est Ytalie quem penes Adria Colonia est. Hic per Marsos decurrit in Adriaticum.

ATHESIS fluvius Gallie Cisalpine in Tridentinis oritur Alpibus. Cursu rapidus Tridentum radit, inde Veronam in duas dividit partes et postremo Padi paludes amplissimas supra fluens haud longe a Brundulo integer in Adriaticum mare funditur.

MEDUACUS Venetorum fluvius.

ATISO fluvius est Aquilegie in Adriacum fluens.

AVA fluvius est Scythie et in Pontum cadit.

ACRIS Ytalie fluvius est Heraclee civitati propinquus.

BRINTA Buvius est Venetorum secus Patavium fluens, et mergitur in extremo sinus Adriatici.

LIQUENTIA fluvius est Gallie Cisalpine seu Venetiarum, in Padum seu in Adriaticum mare cadens.

BEDESE fluvius est Ravenne, quam Sabinorum oppidum quidam dicunt.

EPILAS fluvius est Macedonie in Heraclea ora.

MELLA Gallie fluvius est ea abundans herba que ab eo vocitatur amella.

BAUTICA fluvius Gallie Cisalpine in Padum fluens.

BENACUS lacus Gallie Cisalpine est inter artas montium fauces situatus, adeo ut coacti impetu inter eos venti eum more maris estuationes undarum atque tempestates facere cogant. Hunc aiunt aureas harenas evolvere et ex eis nutriri pisces quos vocant indigene carpiones, nusquam alibi repertos. Ex hoc virgilianus Mincius fluvius excurrit in Padum


MMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMM
ACHELOUS fluvius est Grecie, ex Pindo, Thessalie monte, effluens; Etoliam ab Armenia dividit et in Maliacum sinum effluit. Hic autem apud poetas famosissimus est et de eo narrantur multa. Sunt qui dicant hunc primum erupisse terram, alii vero dicunt eum primum vinum cum poculis immiscuisse. Preterea talis ex eo fabula recitatur, qui Deianiram Meleagri sororem in coniugium volens cum Hercule qui eam desponsaverat certamen habuit et cum se in varias verteret formas, tandem versus in taurum longam cum Hercule luctam exercuit, postremo altero privatus cornu se victum confessus est. Hercules autem dee Copie dicavit illud nymphisque exhibuit. Cuius rei veritas fuit quod cum esset Achelous bicornis et multum occuparet agri, quidam rex conatus est eum in unum alveum cogere, quod quidem, etsi difficillimum fuerit, tandem peregit et locus ille qui a cursu fluvii remansit immunis, cum esset pinguissimum solum, maximam frumenti, vini atque fructuum copiam incolis attulit.

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MINCIUS Venetiarum fluvius est ex Benaco lacu prodiens, qui exundans usque Mantuam labitur. Ibi autem in circuitu civitatis altero lacu facto, cum ex eo progreditur Mincii nomen assumit et brevi cursu in Padum mergitur. Et cum de se tenuis sit, adeo imbribus augetur ut asserant nullum esse tam modici cursus qui tantum usquam suscipiat incrementi. Equidem memorabilis Maronis Virgilii divino carmine decantatus et eius origine. Nam in Ando villa eius in marginibus sita natum aiunt, haud plus .II. mil. passuum a Mantua: vocant tamen hodie Piectola et gloriatur tanti vatis incolatu; ad cuius servandam memoriam parvo tumulo eis contiguo Virgilii montis imposuere nomen, asserentes ibidem agros fuisse suos.

BACUNTIUS fluvius septentrionalis, credo Pannonie propinquus. Hic in Sao flumine apud Sirmium oppidum fluit.

APIUS fluvius Gallie Cisalpine in Padum mergitur.

ACHEROS vel ACHERON volunt quidam lacum esse et ad inferos deferri, et ibi Acherontem fluvium facere.


ADDUA fluvius est Gallie Cisalpine. Ex Alpibus secundum quosdam fusus, ingreditur Larium lacum et ex eo integer emergens in Padum effluit. Alii dicunt eum ex lacu originem trahere. Bonos quidem pisces nutrit et potissime timolos. 

ANEMON fluvius est prope Ravennam

CRUSTUMIUM flumen est haud longe ab Arimino, a quo oppidum denominatum est, et defluit in Adriaticum. 

CLITORIUS lacus est Ytalie, cuius ex aqua si quis potaverit in vini odium incidit.

ENTIAMUS fluvius Gallie Cisalpine ex Appennino decurrit in Padum.




ERIDANUS fluvius est Ytalie celeberrimus apud Grecos aliasque nationes. Omnem Cisalpinam irrigat Galliam, et quoniam hic idem et Padus est nichil de eo preter ea que ad Grecos spectant nunc dicemus; reliqua ubi de Pado. Fingunt Greci hunc apud inferos natum et in terras ac superos evasisse, nichil aliud sentientes quam quod ex Vegeso monte, qui propinquus est mari Infero scilicet Tyrrheno, profusus tendit in Adriaticum, quod Greci Superum vocant. Eridanus autem nuncupatur ab eventu. Nam fingunt poete Eridanum Solis fuisse filium, cui cum falsum esse ei obiceretur ab Epapho Egyptio iuvene, ad obtinendam filiationis fidem currus lucis ducere temerarie impetravit a Sole patre. Qui cum equos nequiret regere, exeuntibus ipsis orbitam in parte celum exustum est et in terris multa exhausta flumina. Quam ob rem ab irato love fulminatus est et in Padum cadens suum illi tribuit nomen. Alii sunt qui dicant Eridanum Egyptium iuvenem, cum mutatis sedibus venisset in Ligures eisque imperasset, casu in Padum cecidisse et in eo necatum. Quam ob causam in solatium sui flumini regis mortui nomen posuere, et hinc Eridanus dictus. Quem et veteres Egyptii in honorem sui iuvenis Bicornem inter alias celi imagines posuere et pluribus decoravere sideribus. Reliqua ad hunc spectantia ubi de Pado vide.


HERACLEUS fluvius Colchorum est, promontorio eiusdem nominis proximus et oppido Mantio.

EUPILIS lacus est Gallie Cisalpine, ex quo progreditur Lambrus fluvius in Padum defluens.

LAMBER fluvius est Cisalpine Gallie ex Eupili lacu in Padum fluens.

ESPER fluvius apud quem secundum quosdam Nessus centaurus Deianiram transvadans rapinam fugamque meditatus ab Hercule sagittis occisus est; quod supra in Ebano flumine contigisse diximus.

GABELLUS Cisalpine Gallie fluvius in Padum cadit.

LUSIUS Arcadie fluvius, quem penes diu ostensum est sepulchrum Esculapii Assipi et Arsinoe filii, qui primus alvi purgationem atque dentis evulsionem adinvenisse dicitur. 

CAMANDER fluvius est Troianus, qui aliter Xantus dicitur, fama longe maior quam facto. Iunctus autem Symeonti paludem faciunt que etiam Camander dicitur. Hinc ex Yda nati in portum effluunt Acheorum. Ab hoc fluvio Hector Astyanactem filium nominavit Camandrum.

 BRUSCA fluvius est in confinio Ytalie Galliam Cisalpinam pergentibus Adriatico litori adiacentem, qui iam dudum Rubicon dictus est.

HYBERUS Hispanie famosissimus fluvius est a quo ipsa Hispania Iberia appellata est. Hic secundum quosdam apud Vaccanos oritur, secundum alios apud Cantabros; et cum navium ferax sit, Tulam opulentissimam eius regionis civitatem ex inferiori parte radit, demum sub Tortosa civitate Balearicum ingreditur mare.

ISAURUS fluvius est Gallie Cisalpine haud longe a Cesena m Adriaticum mare prorumpens.

ALPHEUS fluvius est Elidis iuxta Pisam decurrens, de quo concordantibus omnibus viris clarissimis mirabile recitatur, scilicet quod in Achaia mergatur et in fontem Arethusam apud Syracusas in Syciliam exeat et in mare Syculum vadat, quod in olympiacis sacris percipitur, ut supra, ubi de Arethusa dictum est, scribitur; ubi et fabula amoris eius in fontem. Sunt preterea qui dicant fontem in Arcadia esse ex quo Alpheus et Arethusa procedunt separatis alveis, et demum post aliqualem cursum coeuntes in unum terras subeunt et in Syracusanum agrum effluunt.

FANEUS Samnitum est fluvius, qui et Siris dicitur, Benevento vicinus. (Sant'anna alfaedo ca di capri veronese n.d.r)

FORMIUS fluvius Aquilegie propinquus est.

FRITIMUS navigabilis fluvius apud Persas.

IADER fluvius est apud Salonas, qui in Adriaticum se miscens forte Iadre oppido nomen dedit.

INUACIUS fluvius est apud Aprutinos haud longe a Truento flumine.

HYSTER fluvius est qui et Danubius dictus, qui hoc nomine a fontibus veniens quam cito tangit Illyricum Hyster relicto Danubii nomine appellatur, de cuius ortu, progressu et exitu in Pontum supra satis dictum est ubi de Danubio, hic replicandum non censeo. Sunt tamen qui credant ex Danubio ramum progredi qui vocetur Hyster, et ab eo Hystria denominetur, et per eum Iasonem in Adriaticum penetrasse navigio a Colchis venientem, quod ego ridiculum puto.

METAURUS fluvius est Umbrie descendens in Adriaticum sinum haud longe a Fanestri colonia versus Senogalliam, clarus quippe victoria Salinatoris Livii et Claudii Neronis consulibus et clade atque cede Hasdrubalis Peni ex Hispania venientis.

MELAS Boetie fluvius est Minerve sacer eo quod olivetis abundet. Hunc tamen aliqui volunt Athenarum esse fluvium, cum ille sit Melus in Sichinarium finibus. Hic tamen Melas ex eodem fonte cum Cephiso exundans potos greges si albi sint nigros facit, cum Cephisus agat contrarium, et ex hoc nomen traxit. Nam 'melam' grece 'nigrum' sonat latine.

STYX palus est apud Inferos poetarum carminibus inclita. Hanc Ditem Infemorum civitatem circumdare dicunt, nec immerito. Qui enim ibi peccata luunt absque spe venie aut levioris pene in perpetuam perseverant tristitiam. Per hanc Superos iurare dicebant veteres, quasi per tristitiam gloriosis adversam.

AGER fluvius est Mauritanie. Ex Atlante monte profluens in occiduum, cum ex septentrionali regione sit ortus, in lacum Eptagonum seu Eptabolum tendit. Inde sub desertis montibus fluens per meridiana loca manat et in paludem mergitur quandam ex qua emergens progreditur et Meroem insulam cingit; et cetera que de Nylo, cuius hic videtur initium, narrabuntur.

ELISIUS fluvius est Sycilie. (Trinacria TRI ACOA n.d.r)


da:
Giovanni Boccaccio - De montibus, silvis, fontibus, lacubus, fluminibus, stagnis seu paludibus, et de diversis nominibus maris

[I.] De montibus


[II] De silvis


[III.] De fontibus


[IV.] De lacubus


[V.] De fluminibus


[VI.] De stagnis et paludibus


[VII] De diversis nominibus maris


Conclusione
 

giovedì 7 aprile 2011

L'ALLUVIONE

L'alluvione . Esposizione guidata da varie diapositive.
4 maggio 2011 ore 20,45 , presso EquoBar Statale Marosticana 350 (Polegge) a 3,5 km da rotatoria di Vicenza.

Conoscendo il passato idrogeologico del territorio , i vecchi percorsi dei fiumi nei secoli passati , la forza dell'acqua in discesa e come si è formata la pianura veneta e vicentina , si riesce a capire cosa è successo e come si possono prevenire le future alluvioni , pensando anche a quanto il nostro territorio è cambiato  con l'arrivo della "Civviltà" dal primo periodo storico.
Relatore: Padrin Gianni Luigi
Esperto di geologia e storia del territorio vicentino




mercoledì 16 marzo 2011

Vicenza Allarme Meteo Alluvione oggi ore 12,45

Vicenza Allarme Meteo Alluvione oggi ore 12,45 lanciato nella conferenza stampa dal Sindaco di Vicenza Achille Variati.

lunedì 14 marzo 2011

Riduzione orario apertura ufficio danni alluvione Vicenza

11/03/2011: Ufficio danni alluvione, nuovi orari

L’ufficio danni alluvione, collocato al piano terra di Palazzo Trissino, a partire dalla prossima settimana ridurrà gli orari di apertura. L’ufficio infatti sarà aperto il martedì e il giovedì dalle 9 alle 12.30 e dalle 17 alle 18.30.
“Abbiamo ritenuto di ridurre  l’orario di apertura dell’ufficio danni alluvione – spiega l’assessore Tommaso Ruggeri - perché due giorni di apertura ci sembrano sufficienti alle esigenze attuali. Se ci saranno ulteriori necessità amplieremo di nuovo l’orario di accesso.”

FONTE: SITO UFFICIALE COMUNE DI VICENZA

domenica 27 febbraio 2011

Alluvione , anche al Veneto una parte dei cento milioni di €uro

Alluvioni: cento milioni di euro per le regioni e le province colpite dalle recenti alluvioni (Liguria, Veneto, Campania e provincia di Messina).
"Milleproroghe" 26.02.2011

mercoledì 16 febbraio 2011

martedì 15 febbraio 2011

VENETO/ALLUVIONE: ZAIA, 5 MLN DONAZIONI MA COMUNI NON INDICANO OPERE

Alluvionati… dentro. Paura, smarrimento/ L'Arena 14.2.2011

Alluvionati… dentro. Paura, smarrimento, sonno faticoso e disturbato, altalena emotiva, flashback destabilizzanti, angosce nuove: sono passati tre mesi dall'alluvione ma i postumi interiori, per molti, sono un'eredità che si scopre oggi. Fuori dall'emergenza, adesso è tempo di riparare i danni. A questo sono orientate due iniziative, l'una portata avanti dal Comitato alluvione a Monteforte e l'altra dal Lions club San Bonifacio-Soave e dal Lions club Gallieno di Verona. Sono proposte concrete di aiuto e sostegno che si sviluppano, però, con interventi diversi: nel primo caso Isella Polo, psicologa con esperienza specifica nell'emergenza, ha proposto al Comitato alluvione la costituzione di gruppi di auto-mutuo aiuto. Grazie al coinvolgimento di Marco Nicolussi, presidente dell'Ordine degli psicologi del Veneto, è stata costituita una task force di professionisti nell'esperienza di confronto e sostegno reciproco dei gruppi. A questo servono gli incontri messi in calendario il lunedì sera, dalle 19 alle 20.30, nella sala Zambon della scuola media. Si lavora sul «disturbo d'ansia che colpisce le persone esposte ad un evento traumatico», spiega Polo, «si rivive l'evento traumatico persistentemente, con ricordi spiacevoli ricorrenti e fastidiosi, con sogni spiacevoli, rivivendo l'evento anche in rapporto a fattori che in qualche modo rimandano a qualche aspetto di quello che ha originato il trauma», spiega. E poi c'è un sommario elenco di sintomi del quotidiano, dalla difficoltà ad addormentarsi al sonno disturbato, dall'irritabilità alla difficoltà di concentrazione fino all'ipervigilanza. Per informazioni rivolgersi al numero 045.7614631.
A chi, invece, sente di poter affrontare meglio il disagio con colloqui personali, ha pensato il Lions club di San Bonifacio-Soave ed il Lions club Gallieno di Verona che mettono a disposizione il numero 338.9786717 per percorsi individuali.
Gratuitamente si sono organizzati una decina di professionisti coordinati da Antonella Crestani, psicologa sambonifacese. «Come Lions sono state proposte iniziative varie, compreso un partenariato con l'Associazione dei costruttori. Il senso è intuitivo, ricostruire le case per ricostruire le persone», esordisce Crestani, «questa è la fase dei potenziali conflitti, di quando si passa dalla logica del mal comune all'individuazione delle differenze che possono essere vissute come penalizzanti e quindi creare astio, rancori». Anche questa, dunque, potrebbe essere una chiave di lettura delle lettere anonime, in alcuni casi palesemente delatorie, arrivate nelle scorse settimane al sindaco Carlo Tessari. Ma non è tutto: «Un evento traumatico come l'alluvione rendono spesso difficile se non impossibile gestire situazioni sulle quali, in precedenza, si aveva padronanza. Dopo un trauma le tensioni, l'ansia, le preoccupazioni del quotidiano diventano montagne insormontabili, non più affrontabili». Crestani invita a riflettere sul fatto che «ci sono traumi acuti che hanno tempi di sviluppo molto lunghi. C'è anche la rimozione, ma prima o poi i nodi sono destinati a venire al pettine. È molto utile», considera, «sapere già che certi effetti potrebbero verificarsi: questo permette di non farsi buttare definitivamente a terra». Entrambe le iniziative sono proposte a titolo gratuito.
Paola Dalli Cani

venerdì 11 febbraio 2011

il Senato concede risorse agli alluvionati del Veneto

Milleproroghe: il Senato concede risorse agli alluvionati del Veneto

Libero-News.it - ‎50 minuti fa‎
Ok da Commissioni affari costituzionali e bilancio. Rinviato termine per pagare multe delle quote latte e Commissioni affari costituzionali e bilancio del Senato hanno apportato diverse novità al decreto Milleproroghe. ...
Reuters Italia - ANSA.it - euronews - Virgilio

giovedì 10 febbraio 2011

Ultimo giorno per chiedere anticipo per i danni alluvione.

09/02/2011: Alluvione: domani ultimo giorno per le domande di contributo. Per i saldi indispensabile presentare le certificazioni delle spese sostenute


“Scade domani 10 febbraio la possibilità di presentare domande di contributo e di anticipo per i danni subiti nell’alluvione”. Lo ha ricordato l’assessore Tommaso Ruggeri che ha sottolineato ancora una volta l’eccezionale celerità con la quale, in collaborazione con la Regione, l’amministrazione comunale di Vicenza ha liquidato le richieste di anticipo: “Abbiamo già erogato 19 milioni e 700 mila euro, di cui 6 milioni e 570 mila euro a 1211 privati e 6 milioni e 626 mila euro a 443 attività produttive. I primi soldi sono stati consegnati agli alluvionati a soli 55 giorni dal disastro. Un record che altrove guardano con incredulità. Ma il lavoro è tutt’altro che finito: dai prossimi giorni l’ufficio alluvione comincerà ad attrezzarsi per le procedure dei saldi che, una volta resi disponibili dalla Regione, saranno erogati sulla base della presentazione delle certificazioni delle spese sostenute”. “Alcuni privati – ha precisato a questo proposito l’assessore – hanno deciso di non fare i lavori di ripristino, ma pensano di aver ugualmente diritto al risarcimento del danno subito. Purtroppo non è così. L’ordinanza governativa che fissa i criteri prevede il diritto al contributo solo se si è dato corso al ripristino dei locali allagati e se sono stati riparati o sostituiti i beni mobili danneggiati. E’ quindi indispensabile, come peraltro abbiamo spiegato da subito, produrre la documentazione che dimostri cosa si è speso”.
Nelle prossime settimane l’ufficio alluvione spiegherà dettagliatamente con quali modalità presentare le certificazioni indispensabili per ottenere i saldi dei contributi.

Fonte sito Comune di Vicenza

domenica 30 gennaio 2011

VENETO/ALLUVIONE: ZAIA AI COMUNI, CENSITE DANNI ENTRO 21 FEBBRAIO

Alluvione in Veneto: solidarietà dei bambini

Alluvione in Veneto: solidarietà dei bambini

NotiziarioItaliano.IT - ‎28/gen/2011‎
VENEZIA - Piacevole e commovente sorpresa per il presidente Luca Zaia che ha ricevuto ieri 108 euro da destinare agli alluvionati del Veneto. ...
Libero-News.it

giovedì 20 gennaio 2011

al governatore veneto Luca Zaia un assegno pro-alluvionati di 105.000 euro

Doppio evento martedì sera al Gran Teatro Geox a Padova: prima del concerto benefico a favore degli alluvionati veneti - organizzato da Barbara Degani, presidente della Provincia, e da Red Canzian, il veneto dei Pooh - la Despar Nordest ha consegnato al governatore veneto Luca Zaia un assegno pro-alluvionati di 105.000 euro raccolti coi clienti, più 15 mila offerti dalla stessa Despar.

D'Alpaos ha confermato l'esigenza di poter accedere con tempestivita' alle informazioni degli enti che gestiscono i bacini montani, in particolare dell'ENEL.

ASCA) - Treviso, 20 gen - L'incontro con gli enti locali trevigiani e veneziani ha concluso, a Treviso, la prima fase di consultazioni promossa dal Commissario per il superamento dell'emergenza alluvione in Veneto sulle progettualita' finalizzate alla mitigazione del rischio idraulico e idrogeologico. Quello presentato a Comuni e Province nei giorni scorsi non e' ancora il programma vero e proprio, ma l'insieme delle iniziative proposte nel corso degli anni dalle diverse istituzioni preposte alla sicurezza del territorio, calibrate con ulteriori proposte emerse a seguito dell'evento dell'ottobre - novembre scorso. Gli enti locali sono ora chiamati a presentare osservazioni e suggerimenti, in modo da definire una programmazione coordinata e con l'indicazione delle priorita' delle azioni, sulle quali concentrare gli investimenti, per i quali il presidente Luca Zaia ha gia' avuto assicurazioni di un intervento governativo tramite il CIPE.

La riunione di ieri, presieduta dal Commissario vicario Mariano Carraro e introdotta dall'assessore provinciale di Treviso alla protezione civile Mirco Lorenzon, ha visto tra gli altri la presenza del prof. Luigi D'Alpaos, docente di Idrodinamica dell'Universita' degli Studi di Padova, componente del Comitato Tecnico Scientifico istituito dallo stesso Zaia. Nella Marca, i bacini fluviali interessati dall'alluvione sono stati quelli del Piave e del Livenza. In una zona della fascia pedemontana trevigiana le precipitazioni hanno sfiorato in tre giorni i 71 centimetri d'acqua (709 millimetri) per metro quadro di territorio e a Seren del Grappa i 586 millimetri; i dati ARPAV parlano per la Marca di una media di 370 millimetri. Nel territorio provinciale i dissesti geologici sono stati 71 e 26 sono i punti di criticita' idraulico -forestale.

E' stato ribadito nell'occasione come gli interventi di prevenzione debbano riguardare le intere realta' dei bacini idrografici: un discorso essenziale per parte del trevigiano e del veneziano che rientrano nei bacini di corsi d'acqua che superano i confini amministrativi regionali. Occorrera' in proposito trovare forme attive di coordinamento con la contermine Regione Friuli Venezia Giulia, ad esempio per la gestione dei serbatoi idrici come quello di Ravedis, che andrebbe utilizzato non solo a scopo idroelettrico ma anche finalizzato alla sicurezza idraulica del territorio. E siccome e' necessario sapere chi e come utilizza i ''rubinetti'' dell'acqua a monte, D'Alpaos ha confermato l'esigenza di poter accedere con tempestivita' alle informazioni degli enti che gestiscono i bacini montani, in particolare dell'ENEL.

Per quanto riguarda il complesso di interventi di mitigazione, per il territorio trevigiano e' stata indicata un'ipotesi di investimento di 362 milioni e per il Veneziano di 235 milioni.

fdm/sam/rob
(Asca)

lunedì 17 gennaio 2011

VISITE AL SITO ALLUVIONATI 1 e 2 novembre 2010

VISITE AL SITO ALLUVIONATI 1 e 2 novembre 2010
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COORDINAMENTO VENETO COMITATI ALLUVIONATI

COORDINAMENTO VENETO COMITATI ALLUVIONATI 1 2 novembre 2010

Comitato alluvione Casalserugo e
comitati alluvionati di Bovolenta e Ponte San Nicolò provincia di Padova,

Il comitato alluvione
ha già incontrato il commissariato nelle persone di Carraro Mariano, De Sabata, Ghedina.

VVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVV
Risposte alla transunstanziazione.
di Renato De Paoli

Si attendono risposte puntuali ai problemi degli alluvionati , per l'uscita dalla situazione di emergenza.
Temi all'o.d.g. sono la rinaturalizzazione del Veneto con il ripristino di zone umide e laghi  poichè  il Veneto è una immensa Endolaguna transunstanziata artificialmente. Secondo tema sono i risarcimenti , risarcimenti e gli aiuti alle famiglie e alle aziende colpite. Sui temi all'o.d.g. il Coordinamento sta  sviluppando la sua iniziativa in varie  direzioni. Intanto mantenere i riflettori accesi su questa alluvione che tanti danni ha provocato e già da molti dimenticata.  Poi essere a fianco ad ogni alluvionato per ogni singolo o collettivo problema.
Una parte importante da fare è quella del controllo della rendicontazione degli enti e dei responsabili  erogatori dei fondi. Assistiamo ad una mediatica complicanza che porta le persone alluvionate adirittura ad evitare di chiedere il rimborso dei danni perchè preoccupati di subire dagli enti stessi più danno che ristoro. E' una situazione assurda lamentata a mezzavoce da alcuni.
Siamo all'inizio di un cammino che si presenta lungo, ma potrebbe essere abbreviato se si prendesse consapevolezza della natura Veneta.
Auspichiamo che presto la rinaturalizzazione Veneta abbia avvio. Pochissimo se ne parla, si preferisce parlare di idraulica, d'inalzamento di argini, di casse d'espansione, di bacini di laminazione per non chiamare le cose con il proprio nome. La transustanziazione della modifica Veneta è appena finita ora indietro tutta. lo dice la natura.  
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venerdì 14 gennaio 2011