Alluvionati… dentro. Paura, smarrimento, sonno faticoso e disturbato, altalena emotiva, flashback destabilizzanti, angosce nuove: sono passati tre mesi dall'alluvione ma i postumi interiori, per molti, sono un'eredità che si scopre oggi. Fuori dall'emergenza, adesso è tempo di riparare i danni. A questo sono orientate due iniziative, l'una portata avanti dal Comitato alluvione a Monteforte e l'altra dal Lions club San Bonifacio-Soave e dal Lions club Gallieno di Verona. Sono proposte concrete di aiuto e sostegno che si sviluppano, però, con interventi diversi: nel primo caso Isella Polo, psicologa con esperienza specifica nell'emergenza, ha proposto al Comitato alluvione la costituzione di gruppi di auto-mutuo aiuto. Grazie al coinvolgimento di Marco Nicolussi, presidente dell'Ordine degli psicologi del Veneto, è stata costituita una task force di professionisti nell'esperienza di confronto e sostegno reciproco dei gruppi. A questo servono gli incontri messi in calendario il lunedì sera, dalle 19 alle 20.30, nella sala Zambon della scuola media. Si lavora sul «disturbo d'ansia che colpisce le persone esposte ad un evento traumatico», spiega Polo, «si rivive l'evento traumatico persistentemente, con ricordi spiacevoli ricorrenti e fastidiosi, con sogni spiacevoli, rivivendo l'evento anche in rapporto a fattori che in qualche modo rimandano a qualche aspetto di quello che ha originato il trauma», spiega. E poi c'è un sommario elenco di sintomi del quotidiano, dalla difficoltà ad addormentarsi al sonno disturbato, dall'irritabilità alla difficoltà di concentrazione fino all'ipervigilanza. Per informazioni rivolgersi al numero 045.7614631.
A chi, invece, sente di poter affrontare meglio il disagio con colloqui personali, ha pensato il Lions club di San Bonifacio-Soave ed il Lions club Gallieno di Verona che mettono a disposizione il numero 338.9786717 per percorsi individuali.
Gratuitamente si sono organizzati una decina di professionisti coordinati da Antonella Crestani, psicologa sambonifacese. «Come Lions sono state proposte iniziative varie, compreso un partenariato con l'Associazione dei costruttori. Il senso è intuitivo, ricostruire le case per ricostruire le persone», esordisce Crestani, «questa è la fase dei potenziali conflitti, di quando si passa dalla logica del mal comune all'individuazione delle differenze che possono essere vissute come penalizzanti e quindi creare astio, rancori». Anche questa, dunque, potrebbe essere una chiave di lettura delle lettere anonime, in alcuni casi palesemente delatorie, arrivate nelle scorse settimane al sindaco Carlo Tessari. Ma non è tutto: «Un evento traumatico come l'alluvione rendono spesso difficile se non impossibile gestire situazioni sulle quali, in precedenza, si aveva padronanza. Dopo un trauma le tensioni, l'ansia, le preoccupazioni del quotidiano diventano montagne insormontabili, non più affrontabili». Crestani invita a riflettere sul fatto che «ci sono traumi acuti che hanno tempi di sviluppo molto lunghi. C'è anche la rimozione, ma prima o poi i nodi sono destinati a venire al pettine. È molto utile», considera, «sapere già che certi effetti potrebbero verificarsi: questo permette di non farsi buttare definitivamente a terra». Entrambe le iniziative sono proposte a titolo gratuito.
Paola Dalli Cani
A chi, invece, sente di poter affrontare meglio il disagio con colloqui personali, ha pensato il Lions club di San Bonifacio-Soave ed il Lions club Gallieno di Verona che mettono a disposizione il numero 338.9786717 per percorsi individuali.
Gratuitamente si sono organizzati una decina di professionisti coordinati da Antonella Crestani, psicologa sambonifacese. «Come Lions sono state proposte iniziative varie, compreso un partenariato con l'Associazione dei costruttori. Il senso è intuitivo, ricostruire le case per ricostruire le persone», esordisce Crestani, «questa è la fase dei potenziali conflitti, di quando si passa dalla logica del mal comune all'individuazione delle differenze che possono essere vissute come penalizzanti e quindi creare astio, rancori». Anche questa, dunque, potrebbe essere una chiave di lettura delle lettere anonime, in alcuni casi palesemente delatorie, arrivate nelle scorse settimane al sindaco Carlo Tessari. Ma non è tutto: «Un evento traumatico come l'alluvione rendono spesso difficile se non impossibile gestire situazioni sulle quali, in precedenza, si aveva padronanza. Dopo un trauma le tensioni, l'ansia, le preoccupazioni del quotidiano diventano montagne insormontabili, non più affrontabili». Crestani invita a riflettere sul fatto che «ci sono traumi acuti che hanno tempi di sviluppo molto lunghi. C'è anche la rimozione, ma prima o poi i nodi sono destinati a venire al pettine. È molto utile», considera, «sapere già che certi effetti potrebbero verificarsi: questo permette di non farsi buttare definitivamente a terra». Entrambe le iniziative sono proposte a titolo gratuito.
Paola Dalli Cani
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