mercoledì 12 gennaio 2011

I FONDI PER L'ALLUVIONE. L'annuncio dell'assessore regionale Massimo Giorgetti dopo l'ordinanza di Luca Zaia

I FONDI PER L'ALLUVIONE. L'annuncio dell'assessore regionale Massimo Giorgetti dopo l'ordinanza di Luca Zaia
Arrivano i primi undici milioniper i fiumi Alpone e Tramigna
Parte dei 300 milioni dello Stato sono stati destinati agli interventi di messa in sicurezza idraulica programmati dal Genio civile
  •  Undici milioni di euro per interventi strutturali del Genio civile nel Veronese: da qui parte la messa in sicurezza idraulica delle aree invase da Alpone e Tramigna. Scatta il conto alla rovescia perché il Genio civile avrà dieci giorni di tempo per presentare al commissario dell'emergenza Luca Zaia l'elenco degli interventi. La notizia l'ha data, ieri mattina da Venezia, l'assessore regionale ai Lavori pubblici, il veronese Massimo Giorgetti a conclusione di una conferenza stampa nel corso della quale il commissario straordinario dell'emergenza Luca Zaia ha illustrato la sua prima ordinanza del 2011, quella su «Attribuzione di risorse alle Unità di progetto del Genio civile di Verona, Vicenza, Padova, Treviso, Belluno e Venezia per gli interventi di somma urgenza e gli interventi indifferibili conseguenti agli eccezionali eventi alluvionali che hanno colpito il territorio della Regione». Giorgetti considera: «Come avevo auspicato, il commissario Zaia ha deciso di destinare parte dei 300 milioni di euro concessi dallo Stato proprio agli interventi di messa in sicurezza, e la mia istanza è stata accolta. A questa voce sono stati indirizzati 50 milioni, 11 dei quali finiranno a Verona per garantire gli interventi messi in agenda dal Genio civile». Si era augurato che sugli interventi urgenti fossero dirottati il doppio dei fondi, cioè 100 milioni di euro, «ma ringrazio il presidente Zaia che come commissario ha firmato l'ordinanza che rende disponibili i fondi. Ha accolto così anche la mia grande preoccupazione per il Veronese». La notizia non poteva essere più tempestiva, visto che in molti avevano considerato che in 70 giorni non era stata eseguita ancora alcuna opera per la messa in sicurezza quanto meno delle infrastrutture danneggiate dall'alluvione. Di elenchi, formalmente, non ce ne sono ancora ma i funzionari del Genio civile di Verona anticipano che, con queste risorse, sarà possibile completare le opere già programmate l'indomani dell'alluvione. «La stima degli interventi è di circa 6 milioni. Ce ne vorranno due per consolidare l'argine lungo il ponte della Rezzina, cioè la tratta arginale che ha subito il crollo di un fronte di 30 metri ed è stato alla base dell'allagamento di Monteforte. In questa stima ricade anche l'intervento per la messa in sicurezza di parte dell'argine dell'Alpone a Costalunga». Fin qui Monteforte, ma anche a Soave sono previsti interventi per la stessa cifra: «L'ipotesi progettuale per la messa in sicurezza del Tramigna presuppone una spesa oltre i 2 milioni. Saranno sostanzialmente rifatti, non appena ci saranno condizioni idrometriche favorevoli, i muri di contenimento del Tramigna. È un intervento complesso, che dovrà essere fatto dall'interno e dunque l'acqua dovrà essere forzatamente bassa», spiegano i tecnici. Ma non solo: «Saranno ricollocate le porte vinciane per consentire la disconnessione Tramigna-Alpone. Su questo c'è un progetto di massima, ma questa soluzione potrebbe rivelarsi più che opportuna per i problemi di Soave». Dagli uffici del Genio civile, dove si sottolinea sempre che questi sono interventi che ricadono nelle somme urgenze, passa anche la notizia che a breve potrebbe essere cantierato il rifacimento del ponte sul Tramigna lungo la strada regionale 11: è il piccolo viadotto parallelo a quello sull'Alpone, che il 1° novembre fu a rischio crollo e sul quale Veneto Strade sarebbe pronta a intervenire.Tornando all'elenco delle opere coperte con gli 11 milioni, c'è da mettere nel conto «un milione per intervenire sulla rottura controllata eseguita nei pressi della Regionale 11», ma anche «somme urgenze sull'Alpone tanto a Montecchia quanto a San Giovanni Ilarione, in particolare sulle strutture intaccate da fenomeni di erosione». Con un altro paio di milioni si dovrebbero consolidare gli argini intervenendo in tutti e tre i Comuni alluvionati, compreso San Bonifacio, «e c'è anche Arcole», ricordano al Genio. Sul tavolo, alla fine, resteranno meno di due milioni «tutti da inventare».



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