26-01-2011 | |
VENETO/ALLUVIONE: ZAIA AI COMUNI, CENSITE DANNI ENTRO 21 FEBBRAIO | |
(ASCA) - Venezia, 26 gen - Il Commissario delegato per il superamento dell'emergenza alluvione nel Veneto Luca Zaia, presidente della Regione, ha fissato con propria ordinanza il 21 febbraio come termine per il completamento del censimento dei danni causati dal disastroso evento, per il quale i Comuni dovranno compilare le apposite schede on - line. La nuova ordinanza, reperibile anche nel sito internet del Commissario www.venetoalluvionato.it, sara' pubblicata anche nel Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto. Il documento fissa inoltre una proroga fino al 10 febbraio del precedente termine del 27 novembre per la presentazione di domande di contributo da parte di privati e imprese che hanno subito danni. L'Ordinanza integra inoltre, a seguito delle segnalazioni pervenute, l'originario elenco dei Comuni che hanno segnalato danni dovuti all'alluvione, escludendone contestualmente il Comune veronese di Cerea. Ai Comuni che hanno segnalato variazioni o danni successivamente all'originaria ordinanza sono state contestualmente adeguati o assegnati gli acconti previsti nel dicembre scorso per il ristoro dei danni, per un ammontare complessivo di circa 3 milioni 258 euro. L'importo totale degli acconti ai Comuni e alle Province devastate supera cosi' i 118 milioni di euro. fdm/cam/ss (Asca) |
Coordinamento comitati alluvionati.
domenica 30 gennaio 2011
VENETO/ALLUVIONE: ZAIA AI COMUNI, CENSITE DANNI ENTRO 21 FEBBRAIO
Alluvione in Veneto: solidarietà dei bambini
Alluvione in Veneto: solidarietà dei bambini
NotiziarioItaliano.IT - 28/gen/2011
VENEZIA - Piacevole e commovente sorpresa per il presidente Luca Zaia che ha ricevuto ieri 108 euro da destinare agli alluvionati del Veneto. ...
VENETO/SANITA': ZAIA, GARANTIAMO COMUNQUE QUALITA' SERVIZI Agenzia di Stampa Asca
giovedì 20 gennaio 2011
al governatore veneto Luca Zaia un assegno pro-alluvionati di 105.000 euro
Doppio evento martedì sera al Gran Teatro Geox a Padova: prima del concerto benefico a favore degli alluvionati veneti - organizzato da Barbara Degani, presidente della Provincia, e da Red Canzian, il veneto dei Pooh - la Despar Nordest ha consegnato al governatore veneto Luca Zaia un assegno pro-alluvionati di 105.000 euro raccolti coi clienti, più 15 mila offerti dalla stessa Despar.
D'Alpaos ha confermato l'esigenza di poter accedere con tempestivita' alle informazioni degli enti che gestiscono i bacini montani, in particolare dell'ENEL.
ASCA) - Treviso, 20 gen - L'incontro con gli enti locali trevigiani e veneziani ha concluso, a Treviso, la prima fase di consultazioni promossa dal Commissario per il superamento dell'emergenza alluvione in Veneto sulle progettualita' finalizzate alla mitigazione del rischio idraulico e idrogeologico. Quello presentato a Comuni e Province nei giorni scorsi non e' ancora il programma vero e proprio, ma l'insieme delle iniziative proposte nel corso degli anni dalle diverse istituzioni preposte alla sicurezza del territorio, calibrate con ulteriori proposte emerse a seguito dell'evento dell'ottobre - novembre scorso. Gli enti locali sono ora chiamati a presentare osservazioni e suggerimenti, in modo da definire una programmazione coordinata e con l'indicazione delle priorita' delle azioni, sulle quali concentrare gli investimenti, per i quali il presidente Luca Zaia ha gia' avuto assicurazioni di un intervento governativo tramite il CIPE.
La riunione di ieri, presieduta dal Commissario vicario Mariano Carraro e introdotta dall'assessore provinciale di Treviso alla protezione civile Mirco Lorenzon, ha visto tra gli altri la presenza del prof. Luigi D'Alpaos, docente di Idrodinamica dell'Universita' degli Studi di Padova, componente del Comitato Tecnico Scientifico istituito dallo stesso Zaia. Nella Marca, i bacini fluviali interessati dall'alluvione sono stati quelli del Piave e del Livenza. In una zona della fascia pedemontana trevigiana le precipitazioni hanno sfiorato in tre giorni i 71 centimetri d'acqua (709 millimetri) per metro quadro di territorio e a Seren del Grappa i 586 millimetri; i dati ARPAV parlano per la Marca di una media di 370 millimetri. Nel territorio provinciale i dissesti geologici sono stati 71 e 26 sono i punti di criticita' idraulico -forestale.
E' stato ribadito nell'occasione come gli interventi di prevenzione debbano riguardare le intere realta' dei bacini idrografici: un discorso essenziale per parte del trevigiano e del veneziano che rientrano nei bacini di corsi d'acqua che superano i confini amministrativi regionali. Occorrera' in proposito trovare forme attive di coordinamento con la contermine Regione Friuli Venezia Giulia, ad esempio per la gestione dei serbatoi idrici come quello di Ravedis, che andrebbe utilizzato non solo a scopo idroelettrico ma anche finalizzato alla sicurezza idraulica del territorio. E siccome e' necessario sapere chi e come utilizza i ''rubinetti'' dell'acqua a monte, D'Alpaos ha confermato l'esigenza di poter accedere con tempestivita' alle informazioni degli enti che gestiscono i bacini montani, in particolare dell'ENEL.
Per quanto riguarda il complesso di interventi di mitigazione, per il territorio trevigiano e' stata indicata un'ipotesi di investimento di 362 milioni e per il Veneziano di 235 milioni.
fdm/sam/rob
(Asca)
La riunione di ieri, presieduta dal Commissario vicario Mariano Carraro e introdotta dall'assessore provinciale di Treviso alla protezione civile Mirco Lorenzon, ha visto tra gli altri la presenza del prof. Luigi D'Alpaos, docente di Idrodinamica dell'Universita' degli Studi di Padova, componente del Comitato Tecnico Scientifico istituito dallo stesso Zaia. Nella Marca, i bacini fluviali interessati dall'alluvione sono stati quelli del Piave e del Livenza. In una zona della fascia pedemontana trevigiana le precipitazioni hanno sfiorato in tre giorni i 71 centimetri d'acqua (709 millimetri) per metro quadro di territorio e a Seren del Grappa i 586 millimetri; i dati ARPAV parlano per la Marca di una media di 370 millimetri. Nel territorio provinciale i dissesti geologici sono stati 71 e 26 sono i punti di criticita' idraulico -forestale.
E' stato ribadito nell'occasione come gli interventi di prevenzione debbano riguardare le intere realta' dei bacini idrografici: un discorso essenziale per parte del trevigiano e del veneziano che rientrano nei bacini di corsi d'acqua che superano i confini amministrativi regionali. Occorrera' in proposito trovare forme attive di coordinamento con la contermine Regione Friuli Venezia Giulia, ad esempio per la gestione dei serbatoi idrici come quello di Ravedis, che andrebbe utilizzato non solo a scopo idroelettrico ma anche finalizzato alla sicurezza idraulica del territorio. E siccome e' necessario sapere chi e come utilizza i ''rubinetti'' dell'acqua a monte, D'Alpaos ha confermato l'esigenza di poter accedere con tempestivita' alle informazioni degli enti che gestiscono i bacini montani, in particolare dell'ENEL.
Per quanto riguarda il complesso di interventi di mitigazione, per il territorio trevigiano e' stata indicata un'ipotesi di investimento di 362 milioni e per il Veneziano di 235 milioni.
fdm/sam/rob
(Asca)
mercoledì 19 gennaio 2011
lunedì 17 gennaio 2011
VISITE AL SITO ALLUVIONATI 1 e 2 novembre 2010
VISITE AL SITO ALLUVIONATI 1 e 2 novembre 2010 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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COORDINAMENTO VENETO COMITATI ALLUVIONATI
COORDINAMENTO VENETO COMITATI ALLUVIONATI 1 2 novembre 2010
Comitato alluvione Casalserugo e
comitati alluvionati di Bovolenta e Ponte San Nicolò provincia di Padova,
Comitato alluvione Casalserugo e
comitati alluvionati di Bovolenta e Ponte San Nicolò provincia di Padova,
Il comitato alluvione
ha già incontrato il commissariato nelle persone di Carraro Mariano, De Sabata, Ghedina.
VVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVV
Risposte alla transunstanziazione.
di Renato De Paoli
Si attendono risposte puntuali ai problemi degli alluvionati , per l'uscita dalla situazione di emergenza.
Temi all'o.d.g. sono la rinaturalizzazione del Veneto con il ripristino di zone umide e laghi poichè il Veneto è una immensa Endolaguna transunstanziata artificialmente. Secondo tema sono i risarcimenti , risarcimenti e gli aiuti alle famiglie e alle aziende colpite. Sui temi all'o.d.g. il Coordinamento sta sviluppando la sua iniziativa in varie direzioni. Intanto mantenere i riflettori accesi su questa alluvione che tanti danni ha provocato e già da molti dimenticata. Poi essere a fianco ad ogni alluvionato per ogni singolo o collettivo problema.
Una parte importante da fare è quella del controllo della rendicontazione degli enti e dei responsabili erogatori dei fondi. Assistiamo ad una mediatica complicanza che porta le persone alluvionate adirittura ad evitare di chiedere il rimborso dei danni perchè preoccupati di subire dagli enti stessi più danno che ristoro. E' una situazione assurda lamentata a mezzavoce da alcuni.
Siamo all'inizio di un cammino che si presenta lungo, ma potrebbe essere abbreviato se si prendesse consapevolezza della natura Veneta.
Auspichiamo che presto la rinaturalizzazione Veneta abbia avvio. Pochissimo se ne parla, si preferisce parlare di idraulica, d'inalzamento di argini, di casse d'espansione, di bacini di laminazione per non chiamare le cose con il proprio nome. La transustanziazione della modifica Veneta è appena finita ora indietro tutta. lo dice la natura.
ha già incontrato il commissariato nelle persone di Carraro Mariano, De Sabata, Ghedina.
VVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVV
Risposte alla transunstanziazione.
di Renato De Paoli
Si attendono risposte puntuali ai problemi degli alluvionati , per l'uscita dalla situazione di emergenza.
Temi all'o.d.g. sono la rinaturalizzazione del Veneto con il ripristino di zone umide e laghi poichè il Veneto è una immensa Endolaguna transunstanziata artificialmente. Secondo tema sono i risarcimenti , risarcimenti e gli aiuti alle famiglie e alle aziende colpite. Sui temi all'o.d.g. il Coordinamento sta sviluppando la sua iniziativa in varie direzioni. Intanto mantenere i riflettori accesi su questa alluvione che tanti danni ha provocato e già da molti dimenticata. Poi essere a fianco ad ogni alluvionato per ogni singolo o collettivo problema.
Una parte importante da fare è quella del controllo della rendicontazione degli enti e dei responsabili erogatori dei fondi. Assistiamo ad una mediatica complicanza che porta le persone alluvionate adirittura ad evitare di chiedere il rimborso dei danni perchè preoccupati di subire dagli enti stessi più danno che ristoro. E' una situazione assurda lamentata a mezzavoce da alcuni.
Siamo all'inizio di un cammino che si presenta lungo, ma potrebbe essere abbreviato se si prendesse consapevolezza della natura Veneta.
Auspichiamo che presto la rinaturalizzazione Veneta abbia avvio. Pochissimo se ne parla, si preferisce parlare di idraulica, d'inalzamento di argini, di casse d'espansione, di bacini di laminazione per non chiamare le cose con il proprio nome. La transustanziazione della modifica Veneta è appena finita ora indietro tutta. lo dice la natura.
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sabato 15 gennaio 2011
venerdì 14 gennaio 2011
VENETO. DOPO L'ALLUVIONE, 50 MILIONI IN INTERVENTI IDRAULICI
VENETO. DOPO L'ALLUVIONE, 50 MILIONI IN INTERVENTI IDRAULICI
Casa & Clima - 12/gen/2011
''Non voglio tornare a Vicenza e negli altri paesi alluvionati per ritrovarmi in presenza degli stessi problemi'', ha dichiarato alla stampa, ricordando che ...
MALTEMPO/VENETO: ZAIA, 50 MILIONI PER PRIME OPERE PER SICUREZZA ... Agenzia di Stampa Asca
mercoledì 12 gennaio 2011
I FONDI PER L'ALLUVIONE. L'annuncio dell'assessore regionale Massimo Giorgetti dopo l'ordinanza di Luca Zaia
I FONDI PER L'ALLUVIONE. L'annuncio dell'assessore regionale Massimo Giorgetti dopo l'ordinanza di Luca Zaia
Arrivano i primi undici milioniper i fiumi Alpone e Tramigna
Parte dei 300 milioni dello Stato sono stati destinati agli interventi di messa in sicurezza idraulica programmati dal Genio civile
Arrivano i primi undici milioniper i fiumi Alpone e Tramigna
Parte dei 300 milioni dello Stato sono stati destinati agli interventi di messa in sicurezza idraulica programmati dal Genio civile
- Undici milioni di euro per interventi strutturali del Genio civile nel Veronese: da qui parte la messa in sicurezza idraulica delle aree invase da Alpone e Tramigna. Scatta il conto alla rovescia perché il Genio civile avrà dieci giorni di tempo per presentare al commissario dell'emergenza Luca Zaia l'elenco degli interventi. La notizia l'ha data, ieri mattina da Venezia, l'assessore regionale ai Lavori pubblici, il veronese Massimo Giorgetti a conclusione di una conferenza stampa nel corso della quale il commissario straordinario dell'emergenza Luca Zaia ha illustrato la sua prima ordinanza del 2011, quella su «Attribuzione di risorse alle Unità di progetto del Genio civile di Verona, Vicenza, Padova, Treviso, Belluno e Venezia per gli interventi di somma urgenza e gli interventi indifferibili conseguenti agli eccezionali eventi alluvionali che hanno colpito il territorio della Regione». Giorgetti considera: «Come avevo auspicato, il commissario Zaia ha deciso di destinare parte dei 300 milioni di euro concessi dallo Stato proprio agli interventi di messa in sicurezza, e la mia istanza è stata accolta. A questa voce sono stati indirizzati 50 milioni, 11 dei quali finiranno a Verona per garantire gli interventi messi in agenda dal Genio civile». Si era augurato che sugli interventi urgenti fossero dirottati il doppio dei fondi, cioè 100 milioni di euro, «ma ringrazio il presidente Zaia che come commissario ha firmato l'ordinanza che rende disponibili i fondi. Ha accolto così anche la mia grande preoccupazione per il Veronese». La notizia non poteva essere più tempestiva, visto che in molti avevano considerato che in 70 giorni non era stata eseguita ancora alcuna opera per la messa in sicurezza quanto meno delle infrastrutture danneggiate dall'alluvione. Di elenchi, formalmente, non ce ne sono ancora ma i funzionari del Genio civile di Verona anticipano che, con queste risorse, sarà possibile completare le opere già programmate l'indomani dell'alluvione. «La stima degli interventi è di circa 6 milioni. Ce ne vorranno due per consolidare l'argine lungo il ponte della Rezzina, cioè la tratta arginale che ha subito il crollo di un fronte di 30 metri ed è stato alla base dell'allagamento di Monteforte. In questa stima ricade anche l'intervento per la messa in sicurezza di parte dell'argine dell'Alpone a Costalunga». Fin qui Monteforte, ma anche a Soave sono previsti interventi per la stessa cifra: «L'ipotesi progettuale per la messa in sicurezza del Tramigna presuppone una spesa oltre i 2 milioni. Saranno sostanzialmente rifatti, non appena ci saranno condizioni idrometriche favorevoli, i muri di contenimento del Tramigna. È un intervento complesso, che dovrà essere fatto dall'interno e dunque l'acqua dovrà essere forzatamente bassa», spiegano i tecnici. Ma non solo: «Saranno ricollocate le porte vinciane per consentire la disconnessione Tramigna-Alpone. Su questo c'è un progetto di massima, ma questa soluzione potrebbe rivelarsi più che opportuna per i problemi di Soave». Dagli uffici del Genio civile, dove si sottolinea sempre che questi sono interventi che ricadono nelle somme urgenze, passa anche la notizia che a breve potrebbe essere cantierato il rifacimento del ponte sul Tramigna lungo la strada regionale 11: è il piccolo viadotto parallelo a quello sull'Alpone, che il 1° novembre fu a rischio crollo e sul quale Veneto Strade sarebbe pronta a intervenire.Tornando all'elenco delle opere coperte con gli 11 milioni, c'è da mettere nel conto «un milione per intervenire sulla rottura controllata eseguita nei pressi della Regionale 11», ma anche «somme urgenze sull'Alpone tanto a Montecchia quanto a San Giovanni Ilarione, in particolare sulle strutture intaccate da fenomeni di erosione». Con un altro paio di milioni si dovrebbero consolidare gli argini intervenendo in tutti e tre i Comuni alluvionati, compreso San Bonifacio, «e c'è anche Arcole», ricordano al Genio. Sul tavolo, alla fine, resteranno meno di due milioni «tutti da inventare».
martedì 11 gennaio 2011
Veneto comitato 1 2 novembre 2010 dati
Dati e foto dalla regione Veneto
schiza su sto stramboto
http://www.partitodeiveneti.eu/venetoferito.pdf
schiza su sto stramboto
http://www.partitodeiveneti.eu/venetoferito.pdf
lunedì 10 gennaio 2011
Prima di Natale acconti agli alluvionati.
L'Arena 23 12 2010
Monteforte. Natale con gli acconti: i primi fondi stanziati dal Governo dopo l'alluvione del 1° novembre i montefortiani alluvionati li hanno sui conti correnti da 48 ore, cioè a 51 giorni dal disastro. Quasi un record.
Sotto l'albero di Natale il sindaco di Monteforte Carlo Tessari, la sua Giunta e gli uffici comunali (che alle pratiche per i bonifici hanno dedicato anche l'ultimo sabato e l'ultima domenica presentandosi tutti al lavoro) hanno messo 1.900.000 euro di contributi per le famiglie e 1.200.000 euro per le imprese.
«La priorità è stata data ai danni agli immobili delle famiglie e partendo da qui gli uffici hanno predisposto 544 mandati di pagamento che andranno a 758 beneficiari. I criteri che abbiamo adottato», spiega Tessari, «sono sostanzialmente l'applicazione alla lettera dell'Ordinanza sull'emergenza firmata dal Presidente del Consiglio Berlusconi».
Il riferimento è al fatto che l'ordinanza prevede contributi pari al 75 per cento del danno patito, e comunque al massimo pari a 30 mila euro (su valori superiori è necessaria la perizia giurata), e che gli acconti possano arrivare al massimo al 50 per cento, cioè 15 mila euro.
E' la cifra massima che è stata erogata direttamente con accredito sul conto corrente dei montefortiani che avevano indicato nei moduli di denuncia dei danni le proprie coordinate bancarie e nei mandati di pagamento che utilizzeranno invece i montefortiani che non hanno fornito riferimenti bancari.
«In molti hanno già potuto incassare il contributo, mentre per i 300 cittadini che non hanno indicato l'Iban ci sarà uno slittamento della valuta di qualche giorno per consentire il pagamento per cassa. Per non intasare e sovraccaricare la banca tesoriera», aggiunge il sindaco, «abbiamo deciso di diluire i mandati. Ne prepariamo una settantina al giorno anche perché c'è il limite oggettivo legato alla giacenza di denaro in banca che non può superare una certa cifra».
Fin qui le famiglie mentre ieri, in municipio, gli uffici erano impegnati ad elaborare dati e mandati per il mondo produttivo che Tessari, assieme ad alcuni componenti della Giunta, ha incontrato l'altra sera.
«Gli acconti per le imprese assommano a 1.200.000 euro e anche in questo caso abbiamo proceduto erogando il massimo consentito, cioè 15 mila euro». Non c'è da correre per le perizie giurate, perché i termini, salvo deroghe, scadranno il 30 novembre 2011: solo una parte dei danni sono infatti quantificabili oggi perché alcune macchine sono ripartite ma non ci sono certezze sul funzionamento e anche i locali potrebbero, a primavera, rivelare ulteriori problemi.
«Dal 2 gennaio poi», anticipa il primo cittadino, «faremo lo stesso lavoro per erogare gli acconti sui danni ai beni mobili registrati, cioè i veicoli».
Dagli 8.740.019 euro erogati dalla Tesoreria dello Stato venerdì scorso, va tolto 1 milione che è l'acconto sulle spese sostenute in emergenza dal Comune (cioè 664 mila 827 euro) e quelle che si stanno ancora sostenendo per il ritorno alla normalità. Altri 2 milioni servono per interventi urgenti di messa in sicurezza.
Nella prima voce ci sono voci come lo smaltimento a Torretta di 1.800 tonnellate di rifiuti: 195 mila euro. Nella seconda le opere di difesa, come la sistemazione dell'idrovora ai Cappuccini, la predisposizione di una seconda idrovora Drio Piazza.
E ancora l'intervento per il risezionamento dell'alveo dell'Alpone sotto il ponte di via Vittorio Veneto: verrebbe demolito e ridisegnato anche il ponte in modo da evitare l'accumulo di detriti nell'alveo ma anche favorire il miglior scorrimento del fiume. Fanno in tutto 7.144.827 euro, 5.100.000 dei quali indicati come opere di difesa idraulica.
Monteforte. Natale con gli acconti: i primi fondi stanziati dal Governo dopo l'alluvione del 1° novembre i montefortiani alluvionati li hanno sui conti correnti da 48 ore, cioè a 51 giorni dal disastro. Quasi un record.
Sotto l'albero di Natale il sindaco di Monteforte Carlo Tessari, la sua Giunta e gli uffici comunali (che alle pratiche per i bonifici hanno dedicato anche l'ultimo sabato e l'ultima domenica presentandosi tutti al lavoro) hanno messo 1.900.000 euro di contributi per le famiglie e 1.200.000 euro per le imprese.
«La priorità è stata data ai danni agli immobili delle famiglie e partendo da qui gli uffici hanno predisposto 544 mandati di pagamento che andranno a 758 beneficiari. I criteri che abbiamo adottato», spiega Tessari, «sono sostanzialmente l'applicazione alla lettera dell'Ordinanza sull'emergenza firmata dal Presidente del Consiglio Berlusconi».
Il riferimento è al fatto che l'ordinanza prevede contributi pari al 75 per cento del danno patito, e comunque al massimo pari a 30 mila euro (su valori superiori è necessaria la perizia giurata), e che gli acconti possano arrivare al massimo al 50 per cento, cioè 15 mila euro.
E' la cifra massima che è stata erogata direttamente con accredito sul conto corrente dei montefortiani che avevano indicato nei moduli di denuncia dei danni le proprie coordinate bancarie e nei mandati di pagamento che utilizzeranno invece i montefortiani che non hanno fornito riferimenti bancari.
«In molti hanno già potuto incassare il contributo, mentre per i 300 cittadini che non hanno indicato l'Iban ci sarà uno slittamento della valuta di qualche giorno per consentire il pagamento per cassa. Per non intasare e sovraccaricare la banca tesoriera», aggiunge il sindaco, «abbiamo deciso di diluire i mandati. Ne prepariamo una settantina al giorno anche perché c'è il limite oggettivo legato alla giacenza di denaro in banca che non può superare una certa cifra».
Fin qui le famiglie mentre ieri, in municipio, gli uffici erano impegnati ad elaborare dati e mandati per il mondo produttivo che Tessari, assieme ad alcuni componenti della Giunta, ha incontrato l'altra sera.
«Gli acconti per le imprese assommano a 1.200.000 euro e anche in questo caso abbiamo proceduto erogando il massimo consentito, cioè 15 mila euro». Non c'è da correre per le perizie giurate, perché i termini, salvo deroghe, scadranno il 30 novembre 2011: solo una parte dei danni sono infatti quantificabili oggi perché alcune macchine sono ripartite ma non ci sono certezze sul funzionamento e anche i locali potrebbero, a primavera, rivelare ulteriori problemi.
«Dal 2 gennaio poi», anticipa il primo cittadino, «faremo lo stesso lavoro per erogare gli acconti sui danni ai beni mobili registrati, cioè i veicoli».
Dagli 8.740.019 euro erogati dalla Tesoreria dello Stato venerdì scorso, va tolto 1 milione che è l'acconto sulle spese sostenute in emergenza dal Comune (cioè 664 mila 827 euro) e quelle che si stanno ancora sostenendo per il ritorno alla normalità. Altri 2 milioni servono per interventi urgenti di messa in sicurezza.
Nella prima voce ci sono voci come lo smaltimento a Torretta di 1.800 tonnellate di rifiuti: 195 mila euro. Nella seconda le opere di difesa, come la sistemazione dell'idrovora ai Cappuccini, la predisposizione di una seconda idrovora Drio Piazza.
E ancora l'intervento per il risezionamento dell'alveo dell'Alpone sotto il ponte di via Vittorio Veneto: verrebbe demolito e ridisegnato anche il ponte in modo da evitare l'accumulo di detriti nell'alveo ma anche favorire il miglior scorrimento del fiume. Fanno in tutto 7.144.827 euro, 5.100.000 dei quali indicati come opere di difesa idraulica.
Baruffa tra Vicentini e Veronesi su dove l'acqua deve stare.
L’Arena 9 1 2011
«Ma quale confronto? Nani non vuole tra i piedi chi gli dice come stanno le cose, per questo, per la seconda volta, non mi ha invitata all'incontro. Ma stavolta non starò zitta». Tuona Giovanna Negro contro il presidente del Consorzio Alta pianura veneta. «Sa che il martedì sono a Roma, per questo sceglie questo giorno per incontrare i sindaci. Il peggio è che io, che sono l'unico sindaco all'interno dell'assemblea del Consorzio, non vengo nemmeno invitata». Non è solo questo a far arrabbiare il sindaco di Arcole che è anche deputato della Lega: «Come può dire che il bacino del Chiampo non c'entra col siluramento del direttore generale? Il 4 dicembre, in assemblea, venne rinfacciato all'ingegner Anti, proprio di aver portato avanti, contrariamente alla realtà, quel progetto». Negro è un fiume in piena: «Nani non può dire che fa proposte come qualsiasi cittadino, perché non lo è. E' il presidente di un Consorzio di bonifica e che per di più non conosce il territorio se arriva a proporre un bacino di laminazione vicino alla ferrovia e all'autostrada. Quando si progettano bacini di laminazione non si può pensare che un posto valga l'altro». La soluzione al rischio idraulico, secondo l'on. Negro, è solo uno: «E' il bacino di laminazione del Chiampo, perché il vero problema è la pensilità del fiume. Il progetto è impegnativo, è vero, ma rende sicuro il territorio. L'unica cosa da fare è partire da quello che c'è, cioè il progetto, guardare a quello che è successo il 1° novembre e iniziare a discutere l'eventuale rimodulazione del progetto: l'unica cosa che conta», conclude, «è che i nostri cittadini possano vivere serenamente nelle loro case».P.Dalli.Cani.
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Il Consorzio di bonifica Alta pianura veneta va avanti: il presidente Antonio Nani, come si era impegnato a fare, riconvoca i sindaci per discutere proposte alternative al bacino di laminazione del Chiampo. Ma il confronto, organizzato martedì mattina, in municipio a Montebello, potrebbe veder seduti attorno allo stesso tavolo solo i sindaci di sei comuni vicentini, Nani, i tecnici del Consorzio di bonifica e quelli dell'Autorità di bacino.
«Con il presidente Nani c'era l'impegno a rivederci entro la metà di gennaio per valutare, questa volta con i tecnici, le sue proposte alternative. Ci siamo risentiti», dice Lino Gambaretto, sindaco di Soave, «ma dopo le dichiarazioni degli assessori regionali Conte, Giorgetti e Stival e quelle del vice commissario per l'emergenza Carraro, unanimi nell'intenzione di realizzare quell'opera programmata tredici anni fa e che, forse, avrebbe evitato l'alluvione, ho chiesto tempo. Ero già perplesso rispetto alle proposte di Nani, e soprattutto adesso non capisco che senso abbia ipotizzare alternative».
Gambaretto va sul pratico: «Nani sostiene che ci sarà anche l'Autorità di bacino, che dovrebbe chiarire la questione delle portate dei bacini: il cuore del problema, però, è dove si vogliono fare i bacini. Insomma, perché 130 ettari di vigneto a Monteforte dovrebbero ricevere tutta l'acqua del sistema del Chiampo? Ho incontrato il Genio civile», prosegue Gambaretto, «che, pure, si è detto piuttosto perplesso sulle alternative di Nani. Ora mi aspetto che il commissario Zaia formalizzi la sua volontà», aggiunge Gambaretto, e con lui il collega di Monteforte Tessari, riferendosi all'intervento pro bacino che il governatore del Veneto fece il 30 dicembre in conferenza stampa.
«Anche per questo gli scrissi subito dopo l'alluvione», prosegue, «e mi riservo, nei prossimi giorni, di tornare a sollecitarlo congiuntamente coi colleghi di Monteforte e San Bonifacio. Non servono progetti alternativi: l'ingegner Umberto Anti, che elaborò quel progetto, ha sempre detto che quest'ultimo può essere tranquillamente rivisto dal punto di vista delle portate».
Già, le portate, ma anche i cosiddetti tempi di ritorno, cioè la frequenza nel verificarsi di piene posta in relazione all'entità della piena: sono i criteri idraulici che guidano le progettazioni attorno ai sistemi di messa in sicurezza idraulica. E anche su questo, ora, si gioca la partita: «Martedì spiegheremo che i dati sulle portate sono diversi rispetto a quelli che stavano alla base del progetto Anti: l'Autorità di bacino stima sia necessaria nel vicentino una portata di 2 milioni di metri cubi e non di 4 milioni. Vogliamo dimostrare che quel progetto è devastante per il territorio», spiega il presidente Nani, «e che sono possibili alternative meno impattanti ad un progetto che, lo sottolineo, non è stato la causa dell'allontanamento del direttore generale».
Nani si dice stupito rispetto alla decisione di Lino Gambaretto (Soave), Antonio Casu (San Bonifacio) e Carlo Tessari (Monteforte) di non intervenire martedì: «Vogliamo trovare soluzioni condivise e credo sia doveroso sentire, come avevo promesso, cosa ne pensano i sindaci. Non capisco questa chiusura», considera, «perché siamo a livello di proposte che si possono discutere, approvare o bocciare ma anche avanzare al Comitato tecnico-scientifico su rischio idraulico e geologico nominato da Zaia che, lo ricordo, ha chiesto anche ai Consorzi di bonifica di segnalare gli interventi da fare. Non impongo niente a nessuno se non la volontà di risolvere il problema». E tra gli invitati ci sarà anche Edoardo Pallaro, sindaco di Montecchia di Crosara, comune in cui ricadrebbe uno dei «mini bacini» proposti da Nani.
«Con il presidente Nani c'era l'impegno a rivederci entro la metà di gennaio per valutare, questa volta con i tecnici, le sue proposte alternative. Ci siamo risentiti», dice Lino Gambaretto, sindaco di Soave, «ma dopo le dichiarazioni degli assessori regionali Conte, Giorgetti e Stival e quelle del vice commissario per l'emergenza Carraro, unanimi nell'intenzione di realizzare quell'opera programmata tredici anni fa e che, forse, avrebbe evitato l'alluvione, ho chiesto tempo. Ero già perplesso rispetto alle proposte di Nani, e soprattutto adesso non capisco che senso abbia ipotizzare alternative».
Gambaretto va sul pratico: «Nani sostiene che ci sarà anche l'Autorità di bacino, che dovrebbe chiarire la questione delle portate dei bacini: il cuore del problema, però, è dove si vogliono fare i bacini. Insomma, perché 130 ettari di vigneto a Monteforte dovrebbero ricevere tutta l'acqua del sistema del Chiampo? Ho incontrato il Genio civile», prosegue Gambaretto, «che, pure, si è detto piuttosto perplesso sulle alternative di Nani. Ora mi aspetto che il commissario Zaia formalizzi la sua volontà», aggiunge Gambaretto, e con lui il collega di Monteforte Tessari, riferendosi all'intervento pro bacino che il governatore del Veneto fece il 30 dicembre in conferenza stampa.
«Anche per questo gli scrissi subito dopo l'alluvione», prosegue, «e mi riservo, nei prossimi giorni, di tornare a sollecitarlo congiuntamente coi colleghi di Monteforte e San Bonifacio. Non servono progetti alternativi: l'ingegner Umberto Anti, che elaborò quel progetto, ha sempre detto che quest'ultimo può essere tranquillamente rivisto dal punto di vista delle portate».
Già, le portate, ma anche i cosiddetti tempi di ritorno, cioè la frequenza nel verificarsi di piene posta in relazione all'entità della piena: sono i criteri idraulici che guidano le progettazioni attorno ai sistemi di messa in sicurezza idraulica. E anche su questo, ora, si gioca la partita: «Martedì spiegheremo che i dati sulle portate sono diversi rispetto a quelli che stavano alla base del progetto Anti: l'Autorità di bacino stima sia necessaria nel vicentino una portata di 2 milioni di metri cubi e non di 4 milioni. Vogliamo dimostrare che quel progetto è devastante per il territorio», spiega il presidente Nani, «e che sono possibili alternative meno impattanti ad un progetto che, lo sottolineo, non è stato la causa dell'allontanamento del direttore generale».
Nani si dice stupito rispetto alla decisione di Lino Gambaretto (Soave), Antonio Casu (San Bonifacio) e Carlo Tessari (Monteforte) di non intervenire martedì: «Vogliamo trovare soluzioni condivise e credo sia doveroso sentire, come avevo promesso, cosa ne pensano i sindaci. Non capisco questa chiusura», considera, «perché siamo a livello di proposte che si possono discutere, approvare o bocciare ma anche avanzare al Comitato tecnico-scientifico su rischio idraulico e geologico nominato da Zaia che, lo ricordo, ha chiesto anche ai Consorzi di bonifica di segnalare gli interventi da fare. Non impongo niente a nessuno se non la volontà di risolvere il problema». E tra gli invitati ci sarà anche Edoardo Pallaro, sindaco di Montecchia di Crosara, comune in cui ricadrebbe uno dei «mini bacini» proposti da Nani.
Alluvione : alle persone che hanno perso l’auto.
07/01/2011: Blocco del traffico, verranno valutate le richieste dei cittadini e delle aziende i cui mezzi di trasporto sono stati coinvolti nell'alluvione
I cittadini e le aziende, i cui mezzi di trasporto sono stati coinvolti nell’alluvione di Ognissanti, e che manifestassero difficoltà dovute al blocco della circolazione dei mezzi più inquinanti previsto in città dal 10 gennaio al 15 aprile, potranno rivolgersi al settore ambiente. Ogni richiesta, in particolare se si tratta di persone che hanno perso l’auto e che hanno dovuto ricorrere a mezzi sostitutivi di fortuna o che hanno reali ed effettive esigenze di mobilità, verrà valutata, caso per caso, decidendo quindi se concedere o meno la deroga.
“A seguito di alcune richieste pervenute ai nostri uffici da cittadini le cui auto sono andate distrutte nel corso dell’alluvione – spiega l’assessore all’ambiente Antonio Marco Dalla Pozza -, ritengo sia doveroso non aggravare una situazione già disagevole. Per questo valuteremo caso per caso le richieste pervenute da cittadini e aziende colpiti dall’alluvione e, se meritevoli, le considereremo positivamente.”
I cittadini possono quindi rivolgersi al settore ambiente, (palazzo degli Uffici in piazza Biade 26), aperto il lunedì e mercoledì dalle 8.30 alle 12.30 e il martedì e giovedì dalle 16.30 alle 18.00 (tel. 0444221580).
FONTE: Sito ufficilae Comune di Vicenza
“A seguito di alcune richieste pervenute ai nostri uffici da cittadini le cui auto sono andate distrutte nel corso dell’alluvione – spiega l’assessore all’ambiente Antonio Marco Dalla Pozza -, ritengo sia doveroso non aggravare una situazione già disagevole. Per questo valuteremo caso per caso le richieste pervenute da cittadini e aziende colpiti dall’alluvione e, se meritevoli, le considereremo positivamente.”
I cittadini possono quindi rivolgersi al settore ambiente, (palazzo degli Uffici in piazza Biade 26), aperto il lunedì e mercoledì dalle 8.30 alle 12.30 e il martedì e giovedì dalle 16.30 alle 18.00 (tel. 0444221580).
FONTE: Sito ufficilae Comune di Vicenza
domenica 2 gennaio 2011
sabato 1 gennaio 2011
Solidarietà alluvionati Vicenza amichevole
Il test col Vicenza finisce 1-1
La Gazzetta dello Sport - 30/dic/2010
29 dicembre 2010 - È finita 1-1 l'amichevole fra Chievo e Vicenza giocata a Montecchio Maggiore. In vantaggio al 28' con Andreolli, il Chievo ha subito ...
Equo e solidale il pari del Vicenza però è... invisibile Il Giornale di Vicenza
CALCIO, CHIEVO: 1-1 IN AMICHEVOLE CON IL VICENZA La Repubblica
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