domenica 9 febbraio 2014

Risarcimento danni a causa dell’alluvione del 2010 in Veneto. liquidato con Euro 38 e 10 cent.

  • Massimiliano Binotto ha condiviso la foto di Aristos Carpetti.
    Dedicato ai veneti che ancora sventolano il tricolore e si fanno prender pèr il culo tutti i giorni dalla mattina alla sera da uno stato italiano indecente, irriformabile ed indegno di promulgare qualsiasi legge. Queste cose sono un'istigazione alla violenza! L'Italia è un paese di merda, prima ci toglieremo da essa prima riusciremo a ridare un futuro ai nostri figli. E non venitemi a dire che l'indipendenza è un'utopia, l'utopia è voler riformare lo stato italiano!
    FATELO SAPERE A TUTTI, CONDIVIDETE IL PIU' POSSIBILE

    Bruno Gerolimetto, 81 anni. Con tanto di fatture allegate, aveva chiesto 10mila euro di risarcimento danni a causa dell’alluvione del 2010 in Veneto. In mano si è trovato un assegno di 38 euro e 10 centesimi.

    «Guarda che ti sono stati assegnati 42,20 euro - questa la telefonata ricevuta qualche giorno fa -. Se vuoi vieni a prenderli. Altrimenti ti arriva l'assegno a casa». Quell’assegno gli è arrivato a stretto giro di posta con un’altra sorpresa: gli euro erano scesi a 38,10. Il motivo? C’erano le spese bancarie da detrarre.

lunedì 3 febbraio 2014

DICHIARATO LO STATO DI CALAMITA' IN TUTTO IL VENETO - ALLUVIONE 3-4 FEBBRAIO 2014 -

Renato De Paoli REPERTORIO MENAGO SPARE' (repertorio) http://www.youtube.com/watch?v=xq4ODjOlgZk


VIDEO CON ALIANTE 

Isoel Sparse veronese

http://www.youtube.com/w
atch?v=xq4ODjOlgZkREPERTORIO MENAGO SPARE'

VIDREPERTORIO MENAGO SPARE'

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Strade allagate, vigili urbani e uomini della Protezione civile all'opera, ieri mattina, nel territorio di cinque dei nove Comuni serviti dal distretto di polizia locale «Media pianura veronese»: Isola Rizza, San Pietro di Morubio, Angiari, Bovolone e Salizzole.
Le abbondanti piogge del week-end hanno costretto gli agenti a transennare alcune arterie invase dalle acque nel comune di Isola Rizza. In particolare è stata chiusa la parte finale di via Corte Casalino, fino all'incrocio con via Casotti, a causa dell'esondazione dello scolo Bracca. La vicina via Casari è stata vietata al transito a causa del livello troppo alto dell'acqua nei fossati, che in più punti ha superato gli argini sommergendo la carreggiata. Allagamenti parziali, con rallentamenti del traffico, sono stati registrati in via Conche, in via Broggio e nella zona del cimitero.
«Per fortuna la situazione è migliore rispetto ad altre volte», evidenzia il sindaco Elisa De Berti, «e la Protezione civile locale sta monitorando l'evolversi del problema». Sempre la pioggia ha costretto la polizia locale a interdire totalmente o parzialmente al traffico, a San Pietro di Morubio: via Onni, via Muri, il collegamento tra Borgo ed Isola Rizza, e alcuni punti della Circonvallazione sud. Ad Angiari le acque hanno invaso un tratto di via Ramedello.
A Bovolone gli allagamenti sono avvenuti in strade periferiche, come via Fabbriche e via Dossi.
Nel vicino comune di Salizzole, invece, la Protezione civile su richiesta del sindaco Mirko Corrà, ha azionato una pompa idrovora per abbassare il livello di uno scolo in periferia, riversando l'acqua in eccesso nel fiume Tregnon. «Una misura precauzionale», puntualizza il primo cittadino, «decisa per scongiurare il rischio di allagamenti nella frazione Bionde, visto che il paese si trova praticamente in una buca».
Disagi, inoltre, sono stati segnalati dalle famiglie di via Valdiscalaro, a tre chilometri e mezzo dal centro. «Da quattro anni», osserva un residente, «ad ogni precipitazione più abbondante del solito la strada sparisce sott'acqua e chi la deve percorrere in auto deve fidarsi dell'istinto.Abbiamo segnalato più volte ai vigili urbani ed al Comune la situazione di pericolo, dovuta alla mancata pulizia dei fossati, ma finora non abbiamo ottenuto alcun risultato». «Abbiamo sollecitato più volte i proprietari degli scoli di via Valdiscalaro a provvedere allo scavo dei corsi di loro pertinenza», assicura il sindaco Corrà, «poiché ad ogni esondazione viene compromesso anche il manto stradale. Basterebbe che i privati ci mettessero la buona volontà: un accordo tra i titolari dei campi consentirebbe la tombinatura degli scoli».
Infine il primo cittadino osserva: «A volte sono proprio le questioni sollevate dai proprietari a vanificare gli sforzi delle amministrazioni. Da tre anni abbiamo a disposizione dalla Regione 640mila euro per la realizzazione di due bacini di raccolta della acque, per evitare che il capoluogo e Bionde si allaghino. Tuttavia, un ricorso presentato nei confronti del Consorzio di Bonifica da uno dei proprietari delle aree su cui dovranno sorgere i serbatoi impedisce l'avvio dei cantieri». 



Fabio Tomelleri

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Verona, Tramigna, Alpone e Chiampo, ancora strade, cantine e campi allagati: incubo alluvione
Legnago e San Bonifacio sott’acqua. E così anche il territorio Colognese, che sta a circa metà strada, non se la passa bene. Giorni e giorni di pioggia ininterrotta ha messo in allerta tutto il territorio della pianura veronese. Idrovore sono in funzione nei punti critici da Legnago a Villafranca. Sono posizionate dal Consorzio di bonifica i cui tecnici, nonostante cerchino di calmare i toni allarmistici, non possono fare a meno di preoccuparsi. Per ora solo i campi sono finiti allagati, la terra è talmente zuppa di acqua che ormai non drena più. Qualche garage ha riportato una ventina di centimetri di acqua e alcune strade secondarie sono state vietate al transito. Ma a riunire tutte le preghiere dei cittadini è il fiume Fratta, al limite di sopportazione.
La Regione ha ordinato lo stop delle pompe nei canali che riversavano acqua nel corso d’acqua principale. Il Fratta - Gorzone non è più in grado di poterla ricevere, sia nel tratto veronese che in quello padovano. D’altronde il Consorzio di bonifica veronese ha già annunciato che la pioggia incessante sta facendo pericolosamente avvicinare i livelli a quelli disastrosi del 2010. Dalla Bassa fino al Villafranchese e all’Est Veronese. Nell’area di Villafranca il fiume Tione dei Monti è esondato in zona Dossi e preoccupa non poco la quota raggiunta dal Tartaro. Nel triangolo Monteforte d’Alpone-Soave-San Bonifacio intanto non ci si rassegna. Si continua a lavorare, a posizionare sacchi di sabbia, a mettere in salvo gli argini, ad azionare le idrovore. La zona ad est della provincia, che da anni è prostrata da allagamenti e disagi, sta vivendo ancora momenti di tensione. Il terrore di acqua e fango ha tre nomi: Alpone, Tramigna, Chiampo.
SAN BONIFACIO - A San Bonifacio la piena del fiume Chiampo è stata scongiurata ma per ore sono proseguiti ugualmente i monitoraggi. L’area del ponte della Motta, ormai un acclarato punto critico, sembra reggere ancora. Il fiume Alpone è rimasto sui quattro metri e mezzo, un metro e mezzo sotto l’argine. In municipio intanto si è svolta la riunione organizzata dal commissario prefettizio, Igino Olita, con gli esperti della Protezione civile e le Forze dell’ordine. La situazione sarebbe sotto controllo. Disposta comunque, per precauzione, la distribuzione di sacchi di sabbia ai cittadini. I sanbonifacesi si potranno rivolgere al Comune che ha aperto il magazzino di via Tombole. Almeno una cinquantina sono già stati distribuiti lunedì mattina ai residenti delle strade periferiche, dove preoccupa il livello degli scoli e dei fossati. Sotto costante osservazione ci sono infatti le zone di Locara, Palù, Albaron, Masetti. Ad Albaron, come spiega l’Arena, è stato salvato grazie alle motopompe un allevamento di polli.
SOAVE - La zona più critica a Soave rimane San Matteo, che ha subito allagamenti dei campi sportivi. Alcune cantine e seminterrati sono stati riempiti di acqua ma l’allarme, dapprima “rosso” è rientrato. Via San Matteo è stata comunque chiusa al traffico da Castelletto alla Regionale 11, fino alle 16. Non si sono registrati grossi danni, il che è già una buona cosa. In più i livelli di Tramigna e Alpone sarebbero “tranquilli”. In particolare il Tramigna, che aveva fatto passare giornate terribili ai cittadini, non desta più di tanta preoccupazione, essendosi fermato ben al di sotto dei muretti di contenimento. La paura di domenica notte è passata. Il Genio civile aveva deciso di chiudere per due ore la paratia del Tramigna nell’Alpone, in località Villanova. Così facendo, però, il livello del torrente che attraversa il centro storico si è alzato tenendo col fiato sospeso tutti i residenti. Alle prime ore del lunedì, tuttavia, l’Alpone è calato e di conseguenza anche la barriera è stata riaperta, riportando tutto alla normalità. Piccole emergenze, oltre a via San Matteo, anche per il sottopasso della circonvallazione, fino all’autostrada. Anche a Soave, ovviamente, l’intera squadra delle emergenze è al completo: carabinieri, Protezione civile, Genio civile, polizia municipale, dipendenti comunali e residenti volontari. Tutti stanno collaborando per monitorare la situazione.

http://www.youtube.com/watch?v=xq4ODjOlgZk
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Terranegra a rischio alluvione. È alto l'allarme a Legnago per lo stato del torrente Nichesola che lambisce il quartiere di Terranegra. Da ieri gli uomini del Consorzio di Bonifica Veronese (ex Valli Grandi), con in testa il presidente Antonio Tomezzoli e l'ingegner Alberto Piva, quelli della Protezione cicile, guidati dall'assessore Loris Bisighin, i carabinieri con il capitano Francesco Provvidenza ed i vigili del fuoco, sono al lavoro per contenere le acque del torrente che, ieri sera, era esondato in alcuni punti allagando un sottopasso stradale e portando il Comune di Legnago a chiudere alcune vie al traffico, come via Arzarin. Ma il problema che la pioggia non smette e le previsioni guardano al peggio.
«Abbiamo rafforzato ed innalzato gli argini con dei sacchi di sabbia, ma se continua  a piovere come sta accadendo temo il peggio - ha detto oggi alle 11 il presidente Tomezzoli -. Abbiamo aperto tutte le chiuse, fino alla fossa Maestra, per cercar di scaricare il Bussè, nel quale a sua volta scarica il Nichesola. Ma  se la pioggia resta incessante non so come faremo. È chiaro che ad un certo punto anche la campagna non riuscirà più a ricevere l'acqua ed il corso del Nichesola nelle ultime ore sta tornando a crescere, dopo che stanotte, aperte le chiuse, l'avevamo visto scendere».
L'assessore alla Protezione civile, Loris Bisighin, presente sul posto  fino a tarda notte con il collega Nicola Negri (entrambi risiedono a Terranegra) ed il sindaco Roberto Rettondini, ha fatto diramare dai vigili del fuoco un preallarme alla popolazione avvertendo di liberare garage e scantinati.
Gli uomini della protezione civile sono intervenuti anche a Terrazzo, portando dove hanno sistemato dei sacchi di sabbia in alcune zone della campagna dove l'acqua esondata dai fossati minacciava alcune abitazioni.
Stessa storia ad Angiari, dove il torrente Nichesola è esondato in alcuni punti.

ora la situazione è sotto controllo, anche se in preallarme. Ma se continua con la pioggia non so se gli argini terranno».
A tracciare il punto della situazione è Antonio Tomezzoli, presidente del Consorzio di bonifica Veronese, da ieri nella centrale di controllo sta monitorando con tecnici minuto per minuto il livello delle acque dei torrenti principali, come il Tartaro ed il Tione, del nodo idraulico della Fossa Maestra, e del grande complesso del Canal Bianco.




«Abbiamo da oggi pomeriggio tutte le sei idrovore in azione per ripompare l'acqua nel Tione dalla Fossa Maestra ed evitare così esondazioni - spiega Tomezzoli -. Quello che più preoccupa, però, è la situazione degli scarichi fognari comunali che in molte zono già ora sono al limite. Per quanto riguarda i torrenti, a parte qualche fossato poderale, come la Fossa Grimani che è esondata allagando una cinquantina di ettari di terreni coltivati, la situazione resta sotto controllo. Il problema è che il livello del Tartaro, del Tione e del Canal Bianco continuano a salire. Se non si ferma la pioggia rischiamo la rottura degli argini. Sarà una lunga notte per tutto il Basso Veronese».
Alle 14 di oggi, intanto, è arrivata la dichiarazione di stato di allarme idraulico da parte della Regione su Vene-D (Po, Fissero – Tartaro – Canalbianco e Basso Adige), Vene-E (Basso Brenta – Bacchiglione), Vene-G (Livenza, Lemene e Tagliamento); lo stato dipreaallrme su Vene-B (Alto Brenta-Bacchiglione), Vene-C (Adige –Garda e Monti Lessini), Vene-F (Basso Piave, Sile e Bacino scolante in laguna); lo stato di attenzione su Vene-A (Alto Piave). È inoltre stato di peallarme in tutta il territorio regionale per Rischio Idrogeologico.
La dichiarazione ha validità dalle 14 di oggi alle 16 di domani, martedì 4 febbraio.
E’ richiesta la piena operatività delle componenti del Sistema di Protezione Civile che si attiveranno secondo quanto previsto dai rispettivi Piani di Emergenza.
Nel pomeriggio – sera di oggi è prevista una lieve attenuazione dei fenomeni, ma con precipitazioni ancora frequenti e più diffuse sui settori centro-settentrionali della regione, più sparse e discontinue sulla pianura meridionale. Limite neve intorno ai 1200-1400m su Prealpi e 1000-1300m su Dolomiti.
Domani, martedì, nuovo impulso perturbato in transito da Ovest verso Est con precipitazioni a tratti moderate e localmente anche a carattere di rovescio, al primo mattino soprattutto sui settori centro-occidentali della regione in successivo rapido spostamento verso quelli orientali. Limite neve intorno ai 900-1200m su Prealpi, 700-1000m sulle Dolomiti.ora la situazione è sotto controllo, anche se in preallarme. Ma se continua con la pioggia non so se gli argini terranno».
A tracciare il punto della situazione è Antonio Tomezzoli, presidente del Consorzio di bonifica Veronese, da ieri nella centrale di controllo sta monitorando con tecnici minuto per minuto il livello delle acque dei torrenti principali, come il Tartaro ed il Tione, del nodo idraulico della Fossa Maestra, e del grande complesso del Canal Bianco.




«Abbiamo da oggi pomeriggio tutte le sei idrovore in azione per ripompare l'acqua nel Tione dalla Fossa Maestra ed evitare così esondazioni - spiega Tomezzoli -. Quello che più preoccupa, però, è la situazione degli scarichi fognari comunali che in molte zono già ora sono al limite. Per quanto riguarda i torrenti, a parte qualche fossato poderale, come la Fossa Grimani che è esondata allagando una cinquantina di ettari di terreni coltivati, la situazione resta sotto controllo. Il problema è che il livello del Tartaro, del Tione e del Canal Bianco continuano a salire. Se non si ferma la pioggia rischiamo la rottura degli argini. Sarà una lunga notte per tutto il Basso Veronese».
Alle 14 di oggi, intanto, è arrivata la dichiarazione di stato di allarme idraulico da parte della Regione su Vene-D (Po, Fissero – Tartaro – Canalbianco e Basso Adige), Vene-E (Basso Brenta – Bacchiglione), Vene-G (Livenza, Lemene e Tagliamento); lo stato dipreaallrme su Vene-B (Alto Brenta-Bacchiglione), Vene-C (Adige –Garda e Monti Lessini), Vene-F (Basso Piave, Sile e Bacino scolante in laguna); lo stato di attenzione su Vene-A (Alto Piave). È inoltre stato di peallarme in tutta il territorio regionale per Rischio Idrogeologico.
La dichiarazione ha validità dalle 14 di oggi alle 16 di domani, martedì 4 febbraio.
E’ richiesta la piena operatività delle componenti del Sistema di Protezione Civile che si attiveranno secondo quanto previsto dai rispettivi Piani di Emergenza.
Nel pomeriggio – sera di oggi è prevista una lieve attenuazione dei fenomeni, ma con precipitazioni ancora frequenti e più diffuse sui settori centro-settentrionali della regione, più sparse e discontinue sulla pianura meridionale. Limite neve intorno ai 1200-1400m su Prealpi e 1000-1300m su Dolomiti.
Domani, martedì, nuovo impulso perturbato in transito da Ovest verso Est con precipitazioni a tratti moderate e localmente anche a carattere di rovescio, al primo mattino soprattutto sui settori centro-occidentali della regione in successivo rapido spostamento verso quelli orientali. Limite neve intorno ai 900-1200m su Prealpi, 700-1000m sulle Dolomiti.

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(ADN CRONOS) A causa di allagamenti sono state chiuse la tangenziale in entrambi i sensi di marcia tra Campedello e Vicenza Ovest, chiuse alcune strade e sottopassi. Chiuso anche piazzale Natale del Grande (stadio Menti di fronte ai distinti). Sacchi di sabbia vengono portati da Aim Amcps nelle zone più critiche: i punti di distribuzione attivati sono nella sede di Aim Amcps in viale Sant'Agostino, in viale Trento (parcheggio supermercato Pam) e in piazza Venti Settembre.
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(Il sole 24 ore) Il Bacchiglione a Vicenza, sceso dai 5 metri e 20 del mattino ai 4,70 di questo pomeriggio, sempre comunque sopra il livello di guardia (4,50 metri).
Proprio il perdurare della situazione di criticità dovuta al maltempo ha convinto a rinviare la seduta del Consiglio Comunale di Vicenza, prevista per domani. Il colmo della piena del Bacchiglione transiterà questa sera verso Padova, e successivamente a Bovolenta, dove si è già allagata la Punta di Bovolenta e sono stati posti in opera delle barriere di rinforzo. 

VICENZA. ORE 16.45. ORA E' IL RETRONE A FAR PAURA. “Il fenomeno in atto in queste ore è diverso dal punto di vista idraulico rispetto a quelli precedenti si giustificano. E’ il Retrone che ci preoccupa, per questo abbiamo diramato lo stato di allarme per la zona lungo il fiume, da Sant’Agostino ai Ferrovieri e in viale Fusinato”. Al termine di una mattinata di sopralluoghi, di contatti con la protezione civile. Intanto milioni di euro erano stati stanziati e spesi. Dove sono finite  queste vagonate di denari dato che agli alluvionati sono stati  negati risarcimenti e c'è la spudoratezza di richiederli indietro?


  • Daniela L. Austin la riviera berica e' terribile, pure verso isola vicentina dove il fiume e' solitamente secco, e' strapieno. campi che sembrano laghi - ho percorso la strada questa mattina, chissa' ora che non ha mai smesso di piovere. ho chiamato la scuola per sapere se era il caso di ritirare i bimbi ma non hanno ricevuto ordini. parecchie strade sono state chiuse... speriamo che tutti riescono a rincasare senza problemi. spero che quel complesso masssodontico sopra quel pezzettino di terra dove c'e' il tribunale tenga!!! non so come abbiano pensato di costruire una cosa cosi' grande su quel pezzettino di terra!!!
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Maltempo in Veneto, allarme per il fiume Retrone a Vicenza: allagamenti, chiuso tratto tangenziale

lunedì 3 febbraio 2014, 08:58 di 
.Sulla pianura veneta le precipitazioni piovose sono  rimaste intense fino ad ora 16:50) e resteranno  intense per tutta la serata secondo il Meteo di oggi. Lo avevano confermato i tecnici di Arpav che indicavano la possibilita’ di alternarsi di periodi di attenuazione dei fenomeni. L’ingrossarsi dei fiumi preoccupa i centri attraversati dai corsi d’acqua. Se a Padova il Bacchiglione e’ costantemente monitorato a Vicenza il Comune aveva  diramato via sms il nuovo stato di preallarme per le zone della citta’ soggette ad allagamento. Il Bacchiglione ha rsuperato i 5 mt a Ponte degli Angeli ma la situazione piu’ grave appare quella dell’area di Sant’Agostino - Ferrovieri  dove il Retrone ha allaganto le principali arterie, gia’ in parte chiuse, con gravi disagi per la circolazione. In montagna sono previste ulteriori nevicate con quota neve in progressivo abbassamento fino a 1000-1200 metri sulle Prealpi e 800-1000 metri sulle Dolomiti, localmente piu’ in basso in alcune valli.
La pioggia che continua a cadere su Vicenza e nelle aree a nord della citta’, ingrossando i fiumi, ha causato allagamenti che hanno portato alla chiusura della tangenziale in entrambi i sensi di marcia tra Campedello e Vicenza Ovest. Altre strade e sottopassi nel comune, mentre sono alti livello del fiume Retrone e dell’Astichello. Il centro funzionale decentrato della Regione Veneto aveva previsto un’onda di piena per il fiume Bacchiglione per le ore  9 circa a ponte degli Angeli attorno ai 5 metri, mentre nelle zone piu’ critiche vengono portati sacchi di sabbia.

PADOVA.   Sulla pianura veneta le precipitazioni piovose resteranno intense per tutta la giornata di oggi. Lo confermano i tecnici di Arpav che indicano tuttavia la possibilità che durante il giorno possano alternarsi periodi di attenuazione dei fenomeni. L'ingrossarsi dei fiumi preoccupa i centri attraversati dai corsi d'acqua. Ecco gli ultimi aggiornamenti sulla situazione nel Padovano e in Veneto.
Invia foto e segnalazioni a foto@mattinopadova.it
Ore 16.30. Nuovo vertice in Comune a Padova per gestire la piena. In queste ore la Protezione civile ha distribuito una comunicazione ufficiale del Comune che spiega i rischi della piena; già organizzato il presidio della Protezione civile in via Vittorio Veneto; alle 17.30 vertice in prefettura con Genio civile e Comune

Ore 16.05. Attesa la piena del Bacchiglione a Bovolenta: sfollate alcune famiglie. A Bovolenta protezione civile al lavoro per affrontare la piena del Bacchiglione che è attesa nella notte. Sono state già sfollate alcune famiglia nel rione de "La Ponta", quello più a rischio allagamento. I tecnici stanno montando le paratie per arginare il fiume.

Marcello Casarotti ha condiviso la foto di Il Giornale di Vicenza.it.
ALLARME ALLUVIONE. A Torri di Quartesolo Tesina a 5,60http://bit.ly/1cMHzqg

ORE 16,21_ VICENZA ZONA STADIO  VIA TRISSINO IL LIVELLO HA RAGGIUNTO I 40 CM.
3 FEBBRAIO 2014
COMUNE DI VICENZA HA DIRAMATO  ORA UN SMS CHE IL RETRONE HA ESONDATO AI FERROVIERI.ORE 16:24 DEL 3 FEBBRAIO 2014
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