«Abbiamo rafforzato ed innalzato gli argini con dei sacchi di sabbia, ma se continua a piovere come sta accadendo temo il peggio - ha detto oggi alle 11 il presidente Tomezzoli -. Abbiamo aperto tutte le chiuse, fino alla fossa Maestra, per cercar di scaricare il Bussè, nel quale a sua volta scarica il Nichesola. Ma se la pioggia resta incessante non so come faremo. È chiaro che ad un certo punto anche la campagna non riuscirà più a ricevere l'acqua ed il corso del Nichesola nelle ultime ore sta tornando a crescere, dopo che stanotte, aperte le chiuse, l'avevamo visto scendere».
L'assessore alla Protezione civile, Loris Bisighin, presente sul posto fino a tarda notte con il collega Nicola Negri (entrambi risiedono a Terranegra) ed il sindaco Roberto Rettondini, ha fatto diramare dai vigili del fuoco un preallarme alla popolazione avvertendo di liberare garage e scantinati.
Stessa storia ad Angiari, dove il torrente Nichesola è esondato in alcuni punti.
ora la situazione è sotto controllo, anche se in preallarme. Ma se continua con la pioggia non so se gli argini terranno».
A tracciare il punto della situazione è Antonio Tomezzoli, presidente del Consorzio di bonifica Veronese, da ieri nella centrale di controllo sta monitorando con tecnici minuto per minuto il livello delle acque dei torrenti principali, come il Tartaro ed il Tione, del nodo idraulico della Fossa Maestra, e del grande complesso del Canal Bianco.
«Abbiamo da oggi pomeriggio tutte le sei idrovore in azione per ripompare l'acqua nel Tione dalla Fossa Maestra ed evitare così esondazioni - spiega Tomezzoli -. Quello che più preoccupa, però, è la situazione degli scarichi fognari comunali che in molte zono già ora sono al limite. Per quanto riguarda i torrenti, a parte qualche fossato poderale, come la Fossa Grimani che è esondata allagando una cinquantina di ettari di terreni coltivati, la situazione resta sotto controllo. Il problema è che il livello del Tartaro, del Tione e del Canal Bianco continuano a salire. Se non si ferma la pioggia rischiamo la rottura degli argini. Sarà una lunga notte per tutto il Basso Veronese».
Alle 14 di oggi, intanto, è arrivata la dichiarazione di stato di allarme idraulico da parte della Regione su Vene-D (Po, Fissero – Tartaro – Canalbianco e Basso Adige), Vene-E (Basso Brenta – Bacchiglione), Vene-G (Livenza, Lemene e Tagliamento); lo stato dipreaallrme su Vene-B (Alto Brenta-Bacchiglione), Vene-C (Adige –Garda e Monti Lessini), Vene-F (Basso Piave, Sile e Bacino scolante in laguna); lo stato di attenzione su Vene-A (Alto Piave). È inoltre stato di peallarme in tutta il territorio regionale per Rischio Idrogeologico.
La dichiarazione ha validità dalle 14 di oggi alle 16 di domani, martedì 4 febbraio.
E’ richiesta la piena operatività delle componenti del Sistema di Protezione Civile che si attiveranno secondo quanto previsto dai rispettivi Piani di Emergenza.
Nel pomeriggio – sera di oggi è prevista una lieve attenuazione dei fenomeni, ma con precipitazioni ancora frequenti e più diffuse sui settori centro-settentrionali della regione, più sparse e discontinue sulla pianura meridionale. Limite neve intorno ai 1200-1400m su Prealpi e 1000-1300m su Dolomiti.
Domani, martedì, nuovo impulso perturbato in transito da Ovest verso Est con precipitazioni a tratti moderate e localmente anche a carattere di rovescio, al primo mattino soprattutto sui settori centro-occidentali della regione in successivo rapido spostamento verso quelli orientali. Limite neve intorno ai 900-1200m su Prealpi, 700-1000m sulle Dolomiti.ora la situazione è sotto controllo, anche se in preallarme. Ma se continua con la pioggia non so se gli argini terranno».
A tracciare il punto della situazione è Antonio Tomezzoli, presidente del Consorzio di bonifica Veronese, da ieri nella centrale di controllo sta monitorando con tecnici minuto per minuto il livello delle acque dei torrenti principali, come il Tartaro ed il Tione, del nodo idraulico della Fossa Maestra, e del grande complesso del Canal Bianco.
«Abbiamo da oggi pomeriggio tutte le sei idrovore in azione per ripompare l'acqua nel Tione dalla Fossa Maestra ed evitare così esondazioni - spiega Tomezzoli -. Quello che più preoccupa, però, è la situazione degli scarichi fognari comunali che in molte zono già ora sono al limite. Per quanto riguarda i torrenti, a parte qualche fossato poderale, come la Fossa Grimani che è esondata allagando una cinquantina di ettari di terreni coltivati, la situazione resta sotto controllo. Il problema è che il livello del Tartaro, del Tione e del Canal Bianco continuano a salire. Se non si ferma la pioggia rischiamo la rottura degli argini. Sarà una lunga notte per tutto il Basso Veronese».
Alle 14 di oggi, intanto, è arrivata la dichiarazione di stato di allarme idraulico da parte della Regione su Vene-D (Po, Fissero – Tartaro – Canalbianco e Basso Adige), Vene-E (Basso Brenta – Bacchiglione), Vene-G (Livenza, Lemene e Tagliamento); lo stato dipreaallrme su Vene-B (Alto Brenta-Bacchiglione), Vene-C (Adige –Garda e Monti Lessini), Vene-F (Basso Piave, Sile e Bacino scolante in laguna); lo stato di attenzione su Vene-A (Alto Piave). È inoltre stato di peallarme in tutta il territorio regionale per Rischio Idrogeologico.
La dichiarazione ha validità dalle 14 di oggi alle 16 di domani, martedì 4 febbraio.
E’ richiesta la piena operatività delle componenti del Sistema di Protezione Civile che si attiveranno secondo quanto previsto dai rispettivi Piani di Emergenza.
Nel pomeriggio – sera di oggi è prevista una lieve attenuazione dei fenomeni, ma con precipitazioni ancora frequenti e più diffuse sui settori centro-settentrionali della regione, più sparse e discontinue sulla pianura meridionale. Limite neve intorno ai 1200-1400m su Prealpi e 1000-1300m su Dolomiti.
Domani, martedì, nuovo impulso perturbato in transito da Ovest verso Est con precipitazioni a tratti moderate e localmente anche a carattere di rovescio, al primo mattino soprattutto sui settori centro-occidentali della regione in successivo rapido spostamento verso quelli orientali. Limite neve intorno ai 900-1200m su Prealpi, 700-1000m sulle Dolomiti.
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(Il sole 24 ore) Il Bacchiglione a Vicenza, sceso dai 5 metri e 20 del mattino ai 4,70 di questo pomeriggio, sempre comunque sopra il livello di guardia (4,50 metri).