lunedì 20 febbraio 2012

Alluvionati con beffa Bolli pure sui rimborsi

 da il giornale di Vicenza

 Alluvionati con beffa Bolli pure sui rimborsi

IL CASO. Sulle richieste di danno “tassa” da 14,62 euro su ogni fattura
Il rischio era sborsare fino a 100-200 euro a pratica Evitato con un “trucco”: sugli originali non si paga

20/02/2012
Zoom Foto
Un edificio allagato: la burocrazia non risparmia gli alluvionati
Sembra la storia del «dove andate, cosa portate? Un fiorino» di Benigni e Troisi. Solo qui non ci sono carretti e dogane medievali ma sono le domande per i rimborsi dei vicentini che sono stati alluvionati e hanno perso mobili, biciclette, auto e mezze case. E che quando si sono presentati con il documento in mano si sono sentiti dire «cosa avete? Venti fatture? Una marca da bollo da 14,62 euro per ogni fattura». Anche questa è un'altra di quelle storie tanto italiane. Dove all'ottusità della burocrazia (e alla prosa in stile algebrico tipo «n° 1 marca da bollo di euro 14,62 ogni 4 facciate della perizia iniziando dalla prima; sulla 1a, 5a, 9a, 13a, ecc.») e all'evidenza dell'ingiustizia (sono alluvionato e danneggiato chiedo il rimborso e per farlo devo pagare qualche centinaio di euro), segue soluzione ingegnosa. E cioè visto che la marca da bollo è richiesta per le fotocopie, basta presentare le fatture originali e tenersi le copie. Insomma beffa evitata ma per poco. Spiega Nicola Biasin, portavoce del comitato alluvionati di Caldogno: «Questa è andata bene. Ma il problema adesso sono le tabelle di rimborso della Regione Veneto. Che sono bassissime, perché basate sulle tariffe usate dall'amministrazione pubblica per pagare lavori e forniture. Ma i privati hanno costi diversi. Così ora devono uscire i tecnici del Comune per decidere quanto ogni singolo caso può chiedere di rimborso, ma in base a quelle tabelle». Come dire che se l'ente pubblico paga un'ora di lavoro di un idraulico 20 euro, l'artigiano che viene a casa tua ne chiede 40. E così i rimborsi finiscono per essere dimezzati. «Non basta - dice sempre Biasin -, l'amministrazione comincia a chiedere indietro i soldi di rimborsi già fatti. Ci sono dei casi assurdi: se uno aveva dichiarato un danno di 20 mila euro, poi scopre che sono di più (e porta le prove), la cifra restituita non cambia». Comunque risolto in qualche modo l'impiccio delle marche da bollo sulle fatture, resta la questione perizie. Perché se il danno dell'alluvionato supera i 30 mila euro non basta la semplice presentazione delle fatture ma serve una perizia giurata. E anche su quelle c'è tutto il gioco delle marche da bollo ogni 4 pagine pagina e perfino per ogni fotografia o grafico allegati. Ci vorrà un'idea anche qui.AL.MO.

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